“È STATA LEI A INIETTARE LA DROGA A DESIRÉE”: COSÌ IL GUP SULLA VENTENNE CONDANNATA A 6 ANNI

TRE FERMI PER MORTE DESIREE, PER ORE IN BALIA DEL BRANCO
Via dei Lucani nel quartiere di San Lorenzo dove è stato ritrovato il corpo di Desirée. Roma, 26 ottobre 2018. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Omicidio Desirée Mariottini: motivazioni choc, riportate dal Corriere della Sera edizione Roma, quelle del Giudice per l’udienza preliminare sulla condanna della 22enne Antonella Fauntleroy

Figlia di un mercante di diamanti sudafricano caduto in rovina, Antonella Fauntleroy è stata condannata a sei anni di carcere lo scorso aprile, con il rito abbreviato, per aver ceduto aveva ceduto l’eroina all’allora minore Desirée Mariottini.

La giovane di Cisterna di Latina, come noto, è stata drogata, violentata e poi lasciata morire nel tugurio di Via dei Lucani nel quartiere di San Lorenzo a Roma il 18 ottobre del 2018.

DESIREE-MARIOTTINI

Per quei fatti, un mese fa, a giugno 2021, sono state emesse le condanne dalla III Corte d’Assise del Tribunale di Roma: carcere a vita per Mamadou Gara e Yussef Salia27 anni ad Alinno Chima e 24 anni e sei mesi a Brian Minthe. Omicidio volontario, spaccio e violenza sessuale per cui, solo per quest’ultimo reato, sono stati giudicati estranei Minteh e Chima.

Fauntleroy, che di Yussef Salia era la compagna, è stata l’anello di congiunzione tra Desirée e il mondo disperato di San Lorenzo, in quello stabile dove ha trovato la morte in circostanze agghiaccianti.

È stata la giovane sudafricana – scrive il Gup, nelle motivazioni che condannano a sei anni Fauntleroy – a introdurre la vittima nel giro degli spacciatori“. Desirée che, come riporta il Giudice per l’udienza preliminare, aveva preso poi a frequentare l’immobile fatiscente a Roma, ha trovato la morte dopo qualche settimana che si recava a San Lorenzo. Ma, secondo il giudice, era Fauntleroy “il punto di riferimento”, e con la ragazza africana Desy era “solita spostarsi”.

Una sorta di guida anche per quanto riguarda la droga. Infatti, come la stessa Fauntleroy ha ammesso, è stata la giovane sudafricana ad aver “bucato” per la prima volta Desy e ad averla aiutata anche in seguito poiché la sedicenne di Cisterna non era in grado di poterlo fare da sola vista la sua giovane età.

È proprio il giudice a descrivere il momento – nelle motivazioni di condanna inflitta ad Antonella Fauntleroy – in cui Desirée si avvicina alla sudrafricana con una siringa in mando chiedendo alla “amica”, per la prima volta, di iniettarle la sostanza stupefacente. Tutto davanti a un “gruppo consapevole della minore età di Desirée”.

“La mia ragazza la portava con lei quando assumevano droga”, così ha dichiarato a verbale Salia parlando della Fauntleroy a cui il Gup ha concesso le attenuati generiche le quali, tuttavia, sono state annullate tanto rilevanti sono le aggravanti per via delle conseguenze delle sue condotte: una ragazza minorenne morta da sola, dopo essere stata drogata e violentata.

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