Operazione Il Tempio, spaccio sui Lepini: i destinatari della misura agli arresti domiciliari si avvalgono della facoltà di non rispondere
Tutti in silenzio davanti al Gip Pierpaolo Bortone i quattro indagati nell’operazione condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Latina coordinata dal Dirigente Giuseppe Pontecorvo. L’inchiesta guidata dai sostituti procuratori di Latina Giuseppe Miliano e Valentina Giammaria, e dal Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, ha portato alla luce un giro di droga, tra approvvigionamento e spaccio, piuttosto vasto che vedeva al centro il ristorante di Roccagorga “Il Tempio dei Templari”.
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Nella giornata di ieri, sia colui che è ritenuto dagli inquirenti il “leader indiscusso” del gruppo lepino, il 32enne di Roccagorga Stefano Cerilli, che gli altri tre agli arrestati domiciliari – Ennio Reffe 32 anni di Patrica, Gianni Mancini 48enne di Ardea e Andrea Asam, 29 anni di Roccagora, il più giovane del gruppo ma tra i più attivi nello spaccio – si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Lunedì 28 giugno, saranno auditi nell’interrogatorio di garanzia gli altri indagati destinatari della misura degli obblighi di firma: Nazir Asam, 34 anni di Roccagorga, Enrico Berardi, 55 anni di Priverno, Angelo Di Veroli, 47 anni di Sezze e Fabio Di Girolamo di Amaseno.