DROGA AGLI ALUNNI, CONDANNA RIDOTTA IN APPELLO PER PROFESSORESSA DI APRILIA

Droga agli alunni: condanna ridotta in Appello la professoressa di Aprilia, accusata di aver fatto fumare gli studenti

La Corte d’Appello di Roma ha ridotto considerevolmente la condanna di primo grado comminata alla docente di Aprilia, Alessia Nisticò. La pena da scontare sarà di soli 4 mesi di reclusione più una multa da 800 euro per via del fatto che l’episodio è stato giudicato come ipotesi lieve del reato di cessione di sostanze stupefacenti.

A marzo 2023, l’allora giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, aveva condannato a 2 anni e 8 mesi la 49enne, professoressa di Aprilia dell’Agenzia provinciale “Latina Formazione”, la cui vicenda era emersa a gennaio 2022.

Giudicata col rito abbreviato, per la donna, difesa dall’avvocato Schiavone, il Pm Giorgia Orlando aveva chiesto una pena a 2 anni e 6 mesi. La condanna in primo grado, quindi, fu più alta rispetto alla richiesta. Il Gup Castriota aveva anche stabilito in 10mila euro il risarcimento a favore della Garante dell’infanzia e adolescenza Monica Sansoni, assistita dall’avvocato Lattari.

“Dopo pranzo la professoressa ha tirato fuori una canna e ha iniziato a fumare, per poi passarla ad alcuni studenti lì presenti”. Così aveva dichiarato una ragazza 21enne agli agenti della Squadra Mobile di Latina che hanno svolto le indagini. La ragazza, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni, frequentava il centro professionale di “Latina Formazione e Lavoro”, l’agenzia delle politiche attiva della Provincia di Latina.

La ragazza ha raccontato agli investigatori che la professoressa Alessia Nisticò, insegnante di laboratorio tecnico professionale di acconciatura, avrebbe offerto ad alcuni suoi studenti di fumare marijuana e successivamente, come già emerso a gennaio scorso, una di loro si sarebbe sentita male.

Dopo la chiusura delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Giorgia Orlando e dal Procuratore capo Giuseppe De Falco, la 49enne era stata anche destinataria della sospensione dal lavoro.

“Mi sembra che una delle mie compagne volesse fumare della cannabis – aveva detto al magistrato – e chiedeva a noi se avevamo qualcosa. A quel punto, la Nisticò ha tirato fuori una canna e l’ha data a una delle mie compagne. Io ho fatto un tiro solo, mi ha iniziato a girare la testa”.

Allorché, la professoressa, vedendo lo stato in cui era piombata la minorenne, l’avrebbe soccorsa: “Mi ha tranquillizzata – ha raccontato la 19enne agli inquirenti – mi ha messo un asciugamano bagnato dietro al collo e mi ha dato un bicchiere d’acqua. Poi mi sono ripresa”. Una versione confermata anche dagli altri alunni che hanno aggiunto: “La professoressa in alcune circostanze raccontava alla classe di far uso di sostanze stupefacenti e di aver anche fatto uso di cocaina”. E ancora, nella testimonianza d un altro giovane: “Ricordo che dopo pranzo la professoressa ha tirato fuori una sigaretta fatta artigianalmente dicendo che si trattava di una canna. Sempre la professoressa, dopo aver iniziato a fumare, chiese ai presenti se gradivano fumarla”.

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