Droga a Formia: la Cassazione respinge i ricorsi presentati da due degli arrestati a giugno nell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma
Chiedevano l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere sia Italo Ausiello che Roberto De Simone, rispettivamente l’uno ritenuto leader del sodalizio insieme alla moglie Carmina Fustolo, l’altro rappresentante l’aspetto più inquietante dell’intera vicenda, essendo un appartenente alla Guardia di Finanza finito dentro per spaccio.
Si tratta dell’operazione anti-droga eseguita lo scorso giugno da Guardia di Finanza e Polizia a Formia. 14 le persone coinvolte (di cui 12 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), gravemente indiziate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio, tentato omicidio, sequestro di persona a scopo di estorsione, estorsione nonché detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo.
Per loro, Il Giudice per le indagini preliminari Tribunale di Roma Francesco Patrone, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Corrado Fasanelli, ha disposto il giudizio immediato. L’appuntamento con la prima udienza è fissato per il prossimo 21 dicembre, al netto di richieste per riti alternativi – abbreviato o patteggiamento – da parte degli avvocati difensori dei 14 indagati: Vincenzo e Matteo Macari, Pasquale Di Gabriele, Pasquale Cardillo Cupo, Walter Marrocco, Alfonso Furgiuele, Maria Paola Samarelli e Flaviana Coladarci.
Intanto, la Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi contro l’arresto presentati da due degli indagati: i sunnominati Ausiello e De Simone. Entrambi i ricorsi sono stati ritenuti inammissibili: sia Ausiello che De Simone sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e della somma di 3mila euro in favore della Cassa delle ammende.