Astrazeneca e dosi sprecate nel Lazio: la Corte dei Conti apre un fascicolo dopo le dichiarazioni della Federazione Medici
Che il vaccino, l’unico per ora a prezzo di costo, sia il più utilizzato di tutti e per distacco, nel mondo, è cosa certa. Che abbia portato problemi soprattutto dal punto di vista della comunicazione, pure.
Dopo il divieto di inoculazione agli under 60, molti cittadini in Italia e nel Lazio sono rimasti appesi: vaccinati per metà con il timore del mix dovuto a una diversa dose, che sia Pfzer o Moderna poco importa.
I casi di trombosi, è vero, ci sono stati, anche se i dati dall’inizio della pandemia sono mutevoli e la prospettiva cambia di giorno in giorno.
Pochi giorni fa, sul Corriere della Sera, sono stati raccontati alcuni episodi denunciati dai medici di base del Lazio che hanno destato, però, l’attenzione della magistratura contabile. L’ipotesi, dopo il blocco di Astrazeneca ai cittadini sotto i 60 anni di età, è quella che in molti casi si siano buttate dosi del vaccino anglo-svedese per impossibilità di utilizzo. Non gettate in un cestino naturalmente, ma smaltite come da istruzione.
Come noto, il vaccino “Vaxzevria” di AstraZeneca va conservato a una certa temperatura: una fiala multidose non aperta deve essere conservata in frigorifero (2-8 °C) e non deve essere congelata.
Le fiale contengono il volume necessario per la somministrazione
di 8 o 10 dosi da 0,5 mL. In ogni fiala è inclusa una quantità
aggiuntiva al fine di assicurare che possano essere erogate 8 dosi
(fiala da 4 mL) o 10 dosi (fiala da 5 mL).
Il problema intercorre quando mancano pazienti, così come è avvenuto con il blocco degli under 60. Nel caso non si possa procedere alla somministrazione di tutte le dosi di vaccino contenute nella fiala in continuità, infatti, essa deve essere conservata tra 2° e 30°C per non più di 6 ore dal prelievo della prima dose. Da un punto di vista microbiologico – hanno sempre raccomandato – il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se il vaccino non viene utilizzato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione in uso sono responsabilità dell’operatore.
Ora, per quanto riportato sul Corsera, si sarebbero sprecate parecchie scorte del vaccino Astrazeneca il che significa, oltreché a un problema di campagna col freno a mano tirato, anche un dispendio di denaro pubblico.
Ecco perché, secondo il quotidiano milanese, i magistrati della Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio delegheranno le forze dell’ordine ad acquisire le informazioni necessarie.
“Le dosi di Astrazeneca? Purtroppo alcuni dottori hanno dovuto buttarle da quando sabato è arrivata la circolare ministeriale che raccomandava l’uso di Astazeneca solo per gli over sessanta” – così aveva dichiarato il vicesegretario della Finmg, Pier Luigi Bartoletti.
Sarebbe questa la dichiarazione che ha fatto drizzare le antenne ai pm contabili coordinati da Pio Silvestri. Secondo il Corsera, i magistrati contabili ricostruiranno la filiera decisionale che ha portato all’acquisizione dei vari lotti del vaccino anglo svedese alla ricerca di eventuali responsabilità nel presunto spreco.