DISSESTO DEL SENTIERO DA PORNITO AL CRISTO REDENTORE: AL VIA LO STUDIO DA FORMIA

Il sentiero studiato in base alla convenzione tra Distar e Parco Monte Aurunci
Il sentiero studiato in base alla convenzione tra Distar e Parco Monte Aurunci

Dissesti geologici, è iniziata da Formia la collaborazione tra l’Università di Napoli e il Parco Naturale dei Monti Aurunci

Il 24 giugno scorso ha preso l’avvio, lungo il sentiero che dal rifugio Pornito, a Formia, porta alla statua del Cristo Redentore, l’attività di campo a cura del DiSTAR (Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

L’attività si inquadra in una convenzione di ricerca sottoscritta nei mesi scorsi dal DiSTAR e dal Parco Naturale dei Monti Aurunci, con l’obiettivo di condurre uno studio geologico-tecnico sui dissesti di versante che minacciano la sicurezza del sentiero.

La prima ricognizione sul terreno ha consentito di identificare le principali tipologie di dissesto (crolli e ribaltamenti in roccia, colate/valanghe di detrito) che interferiscono, in molti tratti, con il sentiero, rendendone problematica la fruizione.

Lo studio affidato al DiSTAR porterà alla definizione delle condizioni di suscettibilità da frana e del conseguente rischio che caratterizza i luoghi d’interesse, in vista di successive azioni che l’Ente Parco intende intraprendere per la messa in sicurezza del sentiero.

Hanno preso parte al sopralluogo il Direttore dell’Ente Parco Giorgio De Marchis, il prof. Domenico Calcaterra Direttore del DISTAR, il dr. Diego Di Martire, il dr. Luigi Guerriero, la dr.ssa Miriam Limongiello e il dr. Benedetto Casale.

Lo studio che sarà realizzato dal DISTAR in collaborazione con gli uffici dell’Ente Parco servirà ad individuare le azione da mettere in campo per la sicurezza del sentiero, nella fase successiva verranno coinvolti il comune di Formia e la comunità montana al fine di condividere il progetto e le modalità di intervento. Si tratta di un importante studio su un territorio vulnerabile”, è stata la dichiarazione del direttore del Parco, De Marchis.

Articolo precedente

NEL CARCERE DELLE TORTURE A SUBIRE VIOLENZE ANCHE UN LATINENSE

Articolo successivo

I 40 ANNI DEGLI AMICI DEL CANE DI LATINA

Ultime da Attualità