Inquinamento dei dischetti sulle spiagge nel sud pontino: la Giunta Villa decide di costituirsi nel procedimento penale pendente per inquinamento ambientale al Tribunale di Salerno che vede indagati anche dirigenti di Veolia, l’azionista privato di Acqualatina Spa
Lo scorso maggio, la Procura della Repubblica di Salerno ha concluso le indagini per l’episodio risalente al 2018, quando migliaia di dischetti (del tipo biofilm carrier) invasero le coste di tanti territori, anche fuori dall’Italia, tra cui anche il lungomare di Scauri, il Golfo di Gaeta in generale e le spiagge antistanti il Comune di Formia.
Leggi anche:
DISCHETTI IN MARE A SCAURI: CHIESTO IL PROCESSO PER DIRIGENTI VEOLIA E FUNZIONARI COMUNALI
Il Pm di Salerno Marinella Guglielmotti ha chiesto il rinvio a giudizio processo di otto persone, tra funzionari comunali di Paestum e dirigenti della multinazionale francese dell’acqua Veolia (l’azionista privato e partner industriale di Acqualatina Spa), con l’accusa grave di inquinamento ambientale.
L’udienza preliminare che avrebbe dovuto stabilire il rinvio a giudizio o meno per gli otto indagati doveva svolgersi lo scorso 6 ottobre ma è stata rinviata al prossimo 15 dicembre.
Lo scorso 30 ottobre, il sindaco di Formia Paola Villa aveva chiesto al all’Ato4, di cui fanno parte tutti i sindaci della provincia di Latina (e oltre), compresi quelli direttamente coinvolti dal contestato inquinamento ambientale, di costituirsi parte civile nell’eventuale processo ai dirigenti di Veolia. L’Ato4, come noto, è composto dai Comuni che detengono il 51% del capitale di Acqualatina: il cosiddetto socio di maggoranza.
Leggi anche:
DISCHETTI DI PLASTICA IN MARE: SINDACO DI FORMIA CHIEDE DI ESSERE PARTE CIVILE CONTRO DIRIGENTI VEOLIA
Il sindaco Villa, per tale ragione, inoltrò formale richiesta all’ufficio di Presidenza dell’ATO, ritenendo necessario e indispensabile essere al fianco di associazioni e cittadini che con i loro esposti hanno avviato l’indagine della Procura campana, proponendo la costituzione di parte civile nel procedimento penale aperto a Salerno.
Una richiesta che risulta essere caduta nel nulla. Tuttavia, ieri, 19 novembre, la Giunta presieduta dal Sindaco Villa ha deliberato di costituirsi parte civile nel procedimento penale di Salerno in ragione di quello sversamento di decine migliaia di dischetti di plastica, causato da un malfunzionamento dell’impianto di depurazione in località “Varolato” nel Comune di Capaccio Paestum, a partire dai primi mesi di marzo 2018.
Lo sversamento – si legge nella delibera della Giunta – ha comportato l’esondazione dei reflui e la fuoriuscita dei “carrier” poi recapitati in mare attraverso la condotta sottomarina anch’essa non funzionante. I dischetti di plastica sono arrivati in un’area, quella che comprende il Golfo di Gaeta e Formia, di rilevanza comunitaria. Ad oggi, secondo la Giunta formiana, i residui plastici vengono rinvenuti sulle spiagge, con grave danno all’ambiente, al territorio e all’intera collettività.
Ecco, allora, che la delibera municipale detta agli Uffici l’indirizzo di doversi costituire parte civile nel procedimento penale per richiedere in sede penale, tramite l’avvocatura comunale, il risarcimento di tutti i danni subiti dal Comune di Formia, per la tutela degli interessi collettivi riferiti al suo ambiente, al suo territorio, alle sue attività socio-economiche e alla sua immagine.