“DIRTY GLASS”, IANNOTTA SBOTTA: “HANNO DISTRUTTO IL DECIMO COLOSSO EUROPEO”. ALL’IMPRENDITORE APPLICATA LA SORVEGLIANZA SPECIALE

Al centro di tutto c’era la Italy Glasse, la lavatrice che emetteva una serie di fatture neces sarie per pulire il d e n a ro drenato dalle aziende satelliti del gruppo Akros. Perquisizioni e sequestri di documenti e suppor to i nfo r m at i c i sono scattati per le sedi legali e operativa , sparse in tutta Italia, delle s ociet à: Commercio e Servizi srl, Akros Medical Center srl, A m a z zo n i Group, Esse Investment s srl, I nf ra st r u tt u re Italiane spa, Italy Transport srl, Italy Glass spa corporate Division, LRI srl, Pegaso srl, Taiani Group srl, Tralog srl e per la stessa Italy Glass spa. I m a g i st rat i della Dda hanno a u t o r i z z at o l’a c q u i s i zo n e di libri g i o r n a l e, par tit ari contabili, libri invent ari, s critture ausiliarie di m a g a z z i n o, libri verbali dell’as s emblea , libri verbali dei cda, libri verbali del collegio sindacale, libri dei beni ammor tizzabili, fatture di vendite e di a c q u i st o, registri Iva acquisti e ve n d i t e

Dirty Glass, il processo che vede imputato l’imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta prosegue e l’imputato prende la parola

Un processo di rilievo, scaturito da una indagine imponente della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e della Squadra Mobile di Latina, che, come scritto in questi anni più volte, è arenato, tanto che nell’ultima udienza (non) celebrata a settembre, lo stesso presidente del terzo collegio del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, ha esclamato la frase inequivocabile: “Dire che è bloccato è poco”. A settembre, ciò che si sapeva sin dal novembre del 2023 – giorno dell’ultima udienza in cui era stato ascoltato un testimone, ossia il curatore fallimentare della ex Pagliaroli Vetri (divenuta poi Global Distribution), Valerio La Brocca, – era che Luciano Iannotta, assistito dall’avvocato Mario Antinucci, era andato a Londra dove viveva lontano dal processo a cui avrebbe voluto assistere video collegato dal Regno Unito.

Nell’udienza odierna, davanti al pubblico ministero della DDA di Roma, Margherita Pinto, dove è stata contro-esaminato il curatore fallimentare della Global Distribution (a novembre 2023 interrogato dal pm Luigia Spinelli), è emerso che a Iannotta, dal primo dicembre 2024, è stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Roma. Secondo la difesa, Iannotta è tornato in Italia per difendersi e così è scattata la misura di prevenzione.

Ad ogni modo, oggi, in udienza, per la stretta cronaca giudiziaria, La Brocca, il curatore fallimentare, è stato esaminato dall’avvocato di Pio Taiani, uno degli altri imputati, e dal legale di Iannotta. Al centro della contesa la bancarotta contestata al medesimo ex presidente di Confargianato e del Terracina Calcio, Luciano Iannotta, e a Pio Taiani. Secondo la tesi dell’accusa, i due, insieme ad altri indagati, tra cui anche Franco Paglioroli, ormai deceduto, avrebbero distratto beni aziendali, distrutto libri contabili e ulteriormente distratto un automezzo in leasing dal valore di 148mila euro.

Il curatore fallimentare che ha ammesso di aver preso in regalo, anni fa, un cesto di Natale gentilmente offerto da Iannotta e da un ex calciatore del Benevento, che aveva un ruolo nella società, ha spiegato che, ad un certo punto del suo lavoro, ha cercato di capire il ruolo di Iannotta, considerando peraltro i marchi e brevetti aziendali da 70mila euro non attendibili.

Tuttavia, il clou dell’udienza si è avuto per il secondo intervento di Iannotto in questo processo finora zoppicante. Dopo aver rilasciato spontanee dichiarazioni tante udienze fa, l’imprenditore originario di Sonnino ha preso la parola spiegando la sua versione dei fatti. Non avrebbe spolpato le società di Pagliaroli, come prospettato dalle accuse della DDA, bensì: “Franco Pagliaroli mi chiese un aiuto, mi aveva detto che la situazione gli stava sfuggendo di mano”. Iannotta è un fiume in piena, accusando l’ex presidente del collegio sindacale della Pagliaroli – il commercialista pontino Domenico Stirpe – già ascoltato come testimone, tanto da aver presentato querela contro di lui: “Sono stati commessi furti sotto l’egida di Stirpe…alla fine io sono stato arrestato e hanno distrutto il decimo colosso industriale europeo, ossia la mia società: Italy Glass“. E ancora: “Mi autoaccuso di tutto se mi portano 1 euro di quello che dicono che ho rubato”.

Il prossimo 11 luglio 2025, data nella quale è stato rinviato il processo, dovrebbero (condizionale d’obbligo) essere ascoltati come testimoni gli investigatori della Squadra Mobile e i collaboratori di giustizia, Agostino Riccardo e Renato Pugliese. A luglio, saranno passati quasi cinque anni dalla richiesta di giudizio immediato arrivata a dicembre 2020 e pervenuta dai pubblici ministeri Claudio De Lazzaro, Luigia Spinelli e Barbara Zuin (DDA di Roma).

Ad essere imputati, oltreché all’imprenditore, Luciano Iannotta, ci sono quelli che, dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Squadra Mobile di Latina, sono ritenuti essere i suoi sodali di un tempo, tra affari, malavita, criminalità organizzata e persino servizi segreti: Luigi De Gregoris, Antonio e Gennaro Festa, i carabinieri Alessandro Sessa e Michele Carfora Lettieri, Pio Taiani e Natan Altomare. Parti civili l’associazione antimafia “Antonino Caponnetto” e, per l’appunto, la curatela fallimentare della società “Global Distribution”.

I reati contestati, a vario titolo, sono molteplici: in materia fiscale e tributaria, violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco. Senza contare che uno dei reati più gravi contestati – il sequestro di persona – è già saltato per via della Legge Cartabia. Una legge che prevede la non procedibilità nel caso in cui non vi sia una querela della vittima, in questo caso delle due vittime.

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