DIMESSA DALL’OSPEDALE CON UN MAL DI TESTA, AVEVA UN ANEURISMA

Fiorini di Terracina
Ospedale Fiorini di Terracina

Un’altra storia di malasanità dalla provincia di Latina: stavolta lo scenario è quello dell’Ospedale di Terracina, a farne le spese una donna

Arrivata al Pronto soccorso dell’ospedale “Fiorini” di Terracina, la donna ha spiegato di avere un mal di testa torturante. Nonostante la sofferenza, la donna è stata dimessa poiché, secondo i sanitari, non c’era niente di preoccupante se non “un semplice mal di testa”. Il problema è che il giorno dopo alla stessa paziente è stato diagnosticato un aneurisma, non proprio una banale emicrania ma un problema che può portare alla paralisi se non alla morte.

Nel primo ricovero, avvenuto l’11 febbraio, la donna – come spiega il suo avvocato Renata Mattarelli, specializzato in casi di malasanità – avrebbe “ripetutamente fatto presente di avere problemi pressori” e per questo richieste di essere sottoposta a Tac. Secondo la ricostruzione dell’avvocato Renato Mattarelli, però, “a parte la somministrazione di farmaci per far abbassare la pressione ed esami del sangue, non è stata sottoposta a Tac”. Ecco perché, intorno alle 23,30, con un po’ di pasticche per il mal di testa, la donna viene dimessa e rimandata a casa.

Il giorno seguente, però, racconta l’avvocato Mattarelli, “la mia assistita ha nuovamente accusato un fortissimo mal di testa con un abbassamento non controllabile della palpebra sinistra. Il medico di famiglia l’ha indirizzata al Dea di Terracina. In questa seconda occasione, sottoposta a Tac, le è stato diagnosticato un aneurisma ed è stata trasportata d’urgenza al Goretti di Latina per essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico di embolizzazione.

Dimessa il 28 febbraio e sottoposta a successive visite specialistiche, è stato accertato che la donna è gravata da patologie iatrogene non rilevate al primo accesso al DEA: aneurisma, abbassamento ed insensibilità alla palpebra sinistra, cecità ad un occhio, evidenze fisiognomiche incidenti sull’estetica, principio di sindrome depressiva post-traumatica da stress in rapida evoluzione. Un quadro clinico pesante incredibilmente non notato al primo check dei sanitari.

“È evidente che – spiega l’avvocato Mattarelli – una tempestiva diagnosi, da effettuarsi all’esito di un’attenta (quanto mancata) anamnesi prossima e remota, da un esame obiettivo (mai effettuato) e dagli esami strumentali e biologici per il caso (mancati), quantomeno una attenta osservazione della paziente (imprudentemente dimessa), avrebbe consentito un approccio terapeutico (medico e chirurgico) idoneo a prevenire ed evitare la formazione dell’aneurisma dei conseguenti danni“.

L’avvocato della donna ha inviato una nota all’Asl di Latina per verificare una composizione bonaria e pacifica della vicenda, sebbene “abbiamo deciso di denunciare questa situazione incresciosa – conclude l’avvocato Mattarelli – perché è evidente l‘omessa diagnosi di un aneurisma. Se la mia cliente fosse stata sottoposta agli esami previsti dalle linee guida, non patirebbe i gravi danni alla salute di cui soffre adesso”.

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