Denuncia situazioni di degrado in città e viene querelato dal Sindaco: esaminato nel processo l’ex primo cittadino
È stato esaminato come testimone e parte civile nel processo, che si svolge dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Pierluigi Taglienti, l’ex primo cittadino di Latina, Damiano Coletta, difeso dall’avvocato Fabrizio Mercuri. L’ex sindaco e attuale consigliere comunale di LBC, infatti, ha querelato l’ex consigliere comunale per un post apparso su Facebook in cui lo accomunava al cosiddetto “Sistema Latina”. Una espressione che, come ha spiegato Coletta, interrogato dal pubblico ministero, è stata coniata da lui stesso una volta insediatosi in Piazza del Popolo quando decise di annullare la gara per l’esternalizzazione del servizio rifiuti a Latina predisposta dall’ex amministrazione Di Giorgi. Dopo averlo accostato al sistema Latina, Antoci – come ha riferito Coletta – avrebbe corretto il tiro parlando di metodo.
Un post su Facebook come se ne vedono tanti che è costato caro all’ex consigliere comunale del Gruppo Misto di Latina Salvatore Antoci. Ex esponente di Latina Bene Comune, a luglio 2021 quando ricevette l’avviso conclusione indagini, Antoci militava nella squadra del Movimento 5 Stelle di Latina. Il post incriminato fu pubblicato sulla sua bacheca Facebook il 27 marzo 2021 per poi essere ripreso dal quotidiano “Latina Oggi”.
Il contenuto del post poneva in evidenza alcune segnalazioni che Antoci aveva fatto per questioni di manutenzione stradale, accusando l’amministrazione Coletta e la sua maggioranza di essere “diventati i nuovi difensori del Sistema Latina“.
“Il sistema Latina – spiegava Salvatore Antoci nel post riportato dallo stesso consigliere con l’avviso di conclusioni indagini firmato dal Pm Giuseppe Miliano – è fatto di sciatteria, è fatto di approssimazione, è fatto di opere pubbliche costruite appositamente male che cominciano a sgretolarsi ancor prima di essere finite, è fatto di segnaletica orizzontale che sbiadisce subito, di asfalto che si sbriciola come se fosse pasta frolla, di buche riparate oggi che si riaprono domani; il sistema Latina è fatto di barriere architettoniche appositamente prodotte a mo’ di dispetto, è fatto di dilagante illegalità diffusa, è fatto di segnaletica stradale buttata lì a casaccio; Il sistema Latina è anche, e soprattutto, un fatto culturale che premia e plaude ai comportamenti scorretti e biasima chi questi comportamenti li denuncia e li stigmatizza; Il sistema Latina lo ritroviamo in piccolo in ogni cantiere stradale, come ad esempio in quello mostrato nei tre filmati che pubblico di seguito.
Io ci ho messo la faccia, ho rischiato in prima persona (basta vedere l’atteggiamento minaccioso col quale sono stato avvicinato, e vi assicuro che altre volte ho subito degli attacchi ben più gravi e sono dovuto scappare inseguito da capicantiere armati di badili). Ho chiamato la Polizia locale, ho segnalato a mezzo mondo, compresa la Procura della Repubblica. Ma alla fine sarà stato tutto inutile; il sistema Latina sarà più forte e florido che mai e le persone oneste e per bene saranno sempre più sole, sempre più derise, sempre più denigrate. Paradossalmente le peggiori derisioni e denigrazioni sono arrivate proprio da coloro che avrebbero dovuto combattere insieme a me e che invece, con un voltafaccia clamoroso, hanno saltato lo steccato e sono diventati i nuovi difensori del Sistema Latina”.
Parole che hanno provocato la reazione di Coletta, la cui querela è stata ritenuta fondata dalla Procura che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di Antoci. A parlare come testimoni al processo, anche l’architetto Luca Baldini, coinvolto nel processo Olimpia, finito con prescrizioni e assoluzioni perché il reato di abuso d’ufficio è stato abrogato. Il processo, che ha visto anche l’esame dell’imputato Salvatore Antoci, riprenderà a settembre per chiudere il dibattimento e l’eventuale discussione con sentenza finale.