Diffamato dall’ex vice sindaco di Terracina, Pierpaolo Marcuzzi: inizia il processo a carico dell’esponente di Fratelli d’Italia
È iniziato davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Enrica Villani, il processo per diffamazione a carico dell’ex vice sindaco di Terracina, Pierpaolo Marcuzzi (Fratelli d’Italia), personaggio politico molto vicino all’europarlamentare Nicola Procaccini. Marcuzzi, difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista, è stato citato a giudizio dalla Procura di Latina con l’accusa di aver diffamato il concittadino Angelo Nardoni, imprenditore e più volte distintosi per diverse denunce pubbliche su malaffare e intrecci opachi nel suo Comune.
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Marcuzzi ha accusato lo stesso Nardoni, dopo che quest’ultimo era stato intervistato dalla nota trasmissione di inchiesta giornalistica, Report, in onda su RaiTre, di aver subito un sequestro di armi. L’ex vice sidnaco, dalla sua pagina Facebook, scriveva: “Chiamano un Signore locale a raccontare una storiella, ma la Rai sapeva che è sotto indagine per i certificati falsi con cui prendevano passaporti e le pensioni d’invalidità? La Rai sapeva che i carabinieri sono andati a casa e gli hanno sequestrato le armi. Può parlare quel signore a nome dell’Associazione Caponnetto (nda: nota associazione antimafia di cui Nardoni è stato attivista)? La macchina del fango ha un baricentro locale e non e è solo una mia supposizione, le sconfitte bruciano, poi se sono continue bruciano ancora di più”.
Ma da cosa si origina il post di Marcuzzi? Fu proprio il suo riferimento politico Procaccini ad essere bersaglio di precise accuse da parte di Angelo Nardoni che, durante il noto programma Monitor in onda su LazioTv, raccontò nel 2019 di due fatti molto gravi (leggi di seguito l’articolo dell’epoca pubblicato su Latina Tu).
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Secondo Nardoni (video a seguire), dopo la fine del consiglio comunale del 2015 a Terracina, con la decisione ormai presa da parte di alcuni consiglieri comunali di firmare da un notaio la sfiducia al Sindaco, un consigliere comunale sarebbe stato bloccato per strada, insieme alla famiglia, da due imprecisati individui armati. Si riferiva chiaramente a Di Mario.
Nardoni, nel corso di Monitor, lasciò intendere che gli individui armati fossero legati al clan Di Silvio o a quelle che erano le loro diramazioni a Terracina. Aggiungeva Nardoni che tale episodio era stato già rendicontato in un apposito esposto alla Procura della Repubblica e che per capire chi fossero gli armati sarebbe stato sufficiente acquisire il video del Consiglio Comunale di Terracina risalente al 5 maggio 2015.
Al fine di rafforzare quanto detto, Angelo Nardoni concludeva che, durante un’assemblea al Frasso (un’area del Comune di Terracina), collocata da lui stesso nel 2013 e presieduta da Nicola Calandrini, Nicola Procaccini (che arrivò in ritardo ma era annunciato) e Pasquale Maietta, fu cacciato da un servizio d’ordine molto particolare poiché diretto da Cha Cha Di Silvio, il capoclan del sodalizio Travali/Morelli coinvolto nell’operazione Don’t Touch e team manager occulto del Latina Calcio ai tempi di Maiettopoli.
Per quelle circostanze raccontate da Nardoni (che le ha poi ribadite su Report, vedi link), l’attuale senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini si augurò, sempre nella trasmissione televisiva Monitor, che Proccaccini querelasse il medesimo Nardoni (vedi video di seguito), il quale non si è perso d’animo dando del bugiardo all’esponente pontino di Fratelli d’Italia negli scranni di Palazzo Madama.
Oggi, 16 gennaio, Nardoni è stato ascoltato in qualità di parte offesa dal pubblico ministero e dal giudice Villani, ribadendo di non aver mai subito alcun sequestro di armi e spiegando di essere al momento indagato, in una posizione marginale, nel noto procedimento “Certificato Pazzo 2” che deve ancora essere definito in udienza preliminare.
Nardoni ha spiegato di aver partecipato a quell’incontro pubblico svoltosi a Frasso e di aver notato la presenza dei personaggi succitati. La sua fu una denuncia di carattere civile e tale è stata percepita dalla Procura di Latina che ha deciso, invece, di chiedere il rinvio a giudizio di Marcuzzi. Il processo è stato rinviato al prossimo 25 ottobre 2025.