Droga nella via dei pub e armi a Latina. Eseguite dalla Polizia di Stato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e numerose perquisizioni, si indaga anche per corruzione in un ufficio comunale
La Polizia di Stato, a conclusione di una laboriosa ed articolata attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Latina, avviata nel 2022, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina, ha proceduto, nella mattinata odierna, a dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa l’8 ottobre dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, su richiesta del sostituto procuratore Valentina Giammaria, nei confronti di un noto pregiudicato locale di 36 anni, Alessandro Maragno.

L’uomo è ritenuto gravemente indiziato della ricettazione ed illecita detenzione di armi e munizioni. Si tratta di due pistole – una calibro 7,65 risultata provento di furto ed una calibro 22 short, entrambe con colpi inesplosi nel caricatore – e un fucile, anch’esso provento di un furto. Il 36enne pontino è accusato anche di spaccio di cocaina, tutti reati commessi tra maggio e settembre del 2022.
L’indagine, infatti, era partita proprio dall’arresto, nel maggio 2022, di un giovane, 29 anni, Stefano Barroccu, figlio di un dipendente comunale, Carlo Barroccu, oggi in pensione, all’epoca dei fatti addetto al rilascio di carte d’identità. Barroccu junior era stato trovato dai poliziotti nella disponibilità di armi, numerose cartucce e ingenti quantitativi di sostanze stupefacentI: oltre sei etti di hashish e 70 grammi di cocaina, nonché quasi due etti di marijuana. A marzo 2023, il giovane è stato condannato in abbreviato a 4 anni di reclusione.
Dalle indagini, immediatamente avviate, emergeva non solo la riconducibilità di tali armi all’odierno arrestato, Alessandro Maragno, coinvolto anche in un’intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti, posta in essere ininterrottamente per un considerevole arco temporale.
Nel corso delle intercettazioni, il 36enne non solo rivendicava la proprietà delle armi sequestrate al pubblico ufficiale, ma si mostrava particolarmente adirato per il fatto che questi, anziché limitarsi a custodirle per suo conto, si era messo a “mostrarle”, dimostrandosi inaffidabile. Ancora, nelle intercettazioni, emerge il calibro criminale, quale spacciatore, del 36enne, indicato come gestore in regime di “monopolio” dello spaccio nella via dei pub.
L’attività investigativa si è sviluppata su più fronti e ha coinvolto numerose persone e nei confronti di sette di esse il giudice per le indagini preliminari ha anche ritenuto un grave quadro indiziario, pur evidenziando la non attualità delle esigenze cautelari, posto che i fatti contestati si riferiscono a tre anni fa. Ad essere indagati, oltreché a Maragno, anche il 30enne di Latina, Fabrizio Lorusso, la 34enne Bianca Cristina Zaaman, il 47enne Ivan Rapone (ex gestore della Lucciola a Latina e più volte menzionato nelle indagini sul clan Travali), il coetaneo Nino Tomei e il 46enne Giuseppe Della Rocca. Risulta indagato anche l’ex dipendente comunale di Latina, presso l’anagrafe, Carlo Barroccu (69 anni), accusato di corruzione in quanto, in concorso con la Zaaman, avrebbe velocizzato, in cambio di denaro o altre utilità, le pratiche di stranieri così da garantire loro le carte d’identità o i cambi di residenza.
Dalle indagini sono emersi anche presunti episodi corruttivi posti in essere dal dipendente pubblico Barroccu, il quale avrebbe ricevuto somme di denaro o altre utilità (ad esempio promesse di regalini o prestazioni sessuali) in cambio di atti connessi all’esercizio delle sue funzioni (quali pratiche amministrative propedeutiche al rilascio di carte di identità e per cambi di residenza, nonché per l’annotazione di un estratto di matrimonio straniero nei registri anagrafici del Comune di Latina).
In caso, il 69enne, oggi pensionato, ad agosto 2022, avrebbe ricevuto 130 euro per il rilascio di una carta d’identità a una donna rumena. In un altro caso, per una carta d’identità, Barroccu avrebbe ottenuto la somma di 1200 euro. Da un indiano 50 euro per il semplice estratto di matrimonio nei registri anagrafici. E ancora: regalini da una donna rumena per una variazione di residenza e la promessa di una prestazione sessuale da un’altra donna originaria dei Balcani. Infine, nell’ultimo capo d’imputazione, a Barroccu viene contestato la corresponsione di 1600 euro da un’ulteriore donna rumena per una una residenza nel Comune di Latina.
Ad altri indagati sono contestati diversi episodi di cessione di sostanze stupefacenti e armi. A due indagati, Bianca Cristina Zaaman e Sandu Vasile Caraiman, entrambi di nazionalità rumena, è contestato il tentato furto aggravato commesso presso la farmacia Est di via Don Torello, nel mese di agosto 2022, quando, mentre la donna avrebbe atteso fuori con funzioni di palo, l’uomo, dopo aver divelto la grata posta a protezioni di una finestra della farmacia, avrebbe cercato di scassinare il registratore di cassa, non riuscendoci solo grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine; la donna è anche accusata della ricettazione di diversi computer trovati nella sua disponibilità e risultati provento di furto.
L’attualità delle esigenze cautelari nei confronti dell’odierno arrestato è stata invece ritenuta evidente, alla luce del fatto che l’uomo, già sottoposto alla misura dell’avviso orale del Questore, è stato tratto in arresto, il mese scorso, dagli investigatori del Commissariato di Cisterna di Latina, perché colto in flagranza dei reati di detenzione di pistole contraffatte e di cocaina a fini di spaccio, fatti per i quali era ristretto in regime di arresti domiciliari.
Alcuni indagati, su delega della Procura della Repubblica di Latina, sono stati anche perquisiti stamattina e nel corso delle attività sono stati sequestrati alcuni grammi di sostanze stupefacenti e bilancini di precisione, alcuni proiettili calibro 7,65, due silenziatori ed una pistola ad aria compressa la cui potenzialità dovrà essere oggetto di ulteriori accertamenti.
Maragno, già nel 2020, era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Latina che aveva perquisito la sua abitazione in Viale Kennedy (zona Cimitero), anche con il supporto dell’unità cinofila Faye, trovando all’interno di un mobile porta TV un cassetto nascosto da doppio fondo nel quale sono state rinvenute e sequestrate armi e munizionamento, e nello specifico: una pistola Beretta cal. 7,65 modello 81 con matricola abrasa, munita di caricatore rifornito con 11 cartucce, di cui una già camerata nella camera di scoppio; una pistola revolver modello Smith and Wesson con matricola abrasa; un silenziatore per pistola; un centinaio di cartucce per pistola di vario calibro e 10 coltelli; 5 pistole replica di vari modelli, passamontagna, tirapugni, armi bianche di vario genere, un taser ed altro munizioni.
Dopo l’arresto di Barroccu junior, avvenuto, come detto, a maggio 2022, Maragno, intercettato, era molto adirato tanto da insultare il giovane, responsabile di aver mostrato le armi: “Doveva solo aregge, si è messo a fa il coglione e falle vede su internet”. Ad ogni modo, il 29enne, una volta arrestato, sarebbe stato aiutato da Maragno con somme per sostenere la detenzione. Pare dalle intercettazioni captate che Maragno ad un certo punto, nel 2022, abbia preso il controllo dello spaccio in zona pub. È lo stesso 36enne a vantarsi di aver preso un dosatore per evitare di dover confezionare le dosi.