DEPURATORE DI BORGO SABOTINO DELOCALIZZATO, IL VOTO IN COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI

Spostamento del depuratore a Borgo Sabotino, l’intervento della consigliere comunale Patrizia Fanti: “Si dà seguito al percorso da me intrapreso”

“In Commissione Lavori Pubblici è stata votata la prosecuzione del percorso da me compiuto nel 2008 da assessore all’ambiente, relativo allo spostamento del depuratore a Borgo Sabotino posto in prossimità della strada che corre lungo la spiaggia  che ha necessità di essere rivalutata per rendere Latina una città turistica

Patrizia Fanti

Il depuratore, insufficiente ieri come oggi, ove confluiscono i reflui anche dei Borghi confinanti, va parametrato, così come programmato nel 2008 dall’amministrazione Zaccheo di cui era assessore all’ambiente, in funzione del nuovo più ampio assetto urbanistico ed edilizio dei Borghi in questione (Santa Maria, Bainsizza e Podgora principalmente). Lo spostamento del depuratore valutato già alla data, era stato condiviso anche dalle comunità dei borghi circostanti quale chiave di volta per la emancipazione di quell’area della Città di Latina in chiave ambientale e turistica. Come notavo nel mio comunicato del 5 febbraio u.s. la Regione Lazio su richiesta del Comune di Latina ha inserito nel Piano dei Porti l’area portuale di Foce Verde, anche se la Regione tace sull’argomento. 

Dal momento che il depuratore avrebbe dovuto essere spostato su un terreno della Sogin in virtù dell’accordo siglato dalla stessa Società con il Comune di Latina rappresentato dal Sindaco Zaccheo che ha fortemente incentivato la costituzione dell’Associazione Nazionale dei Comuni Nuclearizzati (Ancin) e dalla sottoscritta nel 2009 insieme ai rappresentanti dei Ministeri Ambiente, Sviluppo Economico, è stato inevitabile argomentare sulla Sogin e sulla servitù imposta al territorio prima dalla centrale nucleare, poi lo stoccaggio delle scorie  ed ancora ( come se tutto ciò non bastasse) con gli impianti della società Terna.

Inoltre all’epoca del mio assessorato (2008), in occasione delle innumerevoli interlocuzioni con la Sogin, oltre alla cessione dell’area per il depuratore, si convenne che la società avrebbe versato un’indennità a titolo di ristoro da spendere in opere a favore dei borghi interessati (Sabotino, Bainsizza, S. Maria e B.go Mondello). Del depuratore ancora si discute ma mi chiedo se sono stati versati gli indennizzi da Sogin, come e per quali aree della città sono stati spesi dal Comune. A tal proposito ho chiesto, quindi, ufficialmente che venga resa pubblica la rendicontazione dei fondi ricevuti. Così come è utile conoscere come e dove la Provincia, anch’essa destinataria di indennizzi da parte di Sogin, abbia speso i fondi ricevuti.

Vale la pena ricordare che la Sogin, nata nel 1999 per chiudere il ciclo delle centrali nucleari incluse quelle dell’ex-Enea a Latina, avrebbero dovuto nel 2014 mettere in sicurezza i rifiuti nucleari, ed entro il 2019 smantellare le centrali in virtù dei decreti Bersani (2001) e Marzano (2004) che definivano tabella di marcia dei lavori e l’ammontare dei costi che, rilevo, sono caricati sulla nostra bolletta elettrica alla voce “oneri di sistema”. Con l’avvicendamento degli Amministratori delegati, la Sogin riprogramma date e costi di completamento lavori. L’ultima data nota è fissata al 2025 e il Comune di Latina continua a subire la servitù della Centrale nucleare da smantellare! E gli indennizzi sono stati adeguati su richiesta del Comune? I cittadini hanno diritto di sapere“. 

Così, in una nota, la consigliera comunale di Fratelli d’Italia Patrizia Fanti.

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