DALLA LATITANZA A ITRI, ALLA “STRANA” SCARCERAZIONE: DI NUOVO IN MANETTE BOSS DEL CLAN CONTINI

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Il boss del Clan Contini Nicola Rullo
Il boss del Clan Contini Nicola Rullo

Ha davvero dell’incredibile la storia giudiziaria legata all’arresto, alla scarcerazione e all’immediato nuovo arresto di Nicola Rullo, boss di spicco del Clan Contini. L’uomo fu arrestato nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2017, in un casolare a Itri, dove aveva scelto di vivere la propria latitanza per una condanna a dieci anni di reclusione inflitta dalla Corte di Appello di Napoli per estorsione aggravata dal metodo mafioso

I carabinieri del nucleo Investigativo di Napoli hanno catturato il boss, già noto alle forze dell’ordine (aveva da poco già scontato 4 anni di galera) e ritenuto reggente del clan “Contini”, che con i Licciardi e i Mallardo costituivano “l’alleanza di Secondigliano”. I militari dell’Arma lo hanno trovato all’interno di una villa nella zona della strada provinciale tra Itri e Sperlonga a ridosso di punta Cetarola. I carabinieri hanno avuto il supporto anche dei “Cacciatori di Calabria”, specialisti delle ricerche in zone impervie.

Il boss del Clan Contini Nicola Rullo
Il boss del Clan Contini Nicola Rullo

Rullo stava tranquillamente dormendo, nella stessa villa anche il suo braccio destro Roberto Murano: i due non si sono ovviamente opposti alla cattura. Presente anche il nipote di Rullo, Davide Geldi, in possesso anche di 100 grammi tra hashish e marijuana.

Meglio conosciuto negli ambienti malavitosi come ‘O nfamone, 49 anni, Rullo è ritenuto il braccio destro di Edoardo ‘o romano Contini, dell’omonimo clan egemone nelle zone Vasto, Arenaccia e Poggioreale, del quale avrebbe preso la posizione di comando dopo l’arresto, mentre era latitante, il 14 dicembre 2007 a Casavatore, e fino a quel momento ritenuto tra i 30 latitanti più pericolosi in circolazione in Italia. Forte il legame con il potente clan Mallardo: Edoardo Contini e Francesco Mallardo sono infatti cognati, per aver sposato le sorelle Maria e Anna Aieta.

Appena sei giorni fa, però, per un incredibile vizio di forma, Rullo è riuscito a tornare in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare, nel carcere di Rebibbia dove si trovava recluso al regime del 41 bis previsto per i mafiosi. Attendeva da un anno e mezzo la fissazione del processo di Cassazione, dopo essere stato già condannato in Appello per tentata estorsione a dieci anni. Ma le lungaggini e le negligenze burocratiche hanno consentito ai legali di Rullo di presentare appello al Tribunale del Riesame, chiedendone la scarcerazione e vedendo accolta la richiesta.

Poche ore dopo il nuovo colpo di scena. Quasi come un provvedimento per porre rimedio al vulnus che aveva già scatenato aspre polemiche, è stata notificata a Rullo un’ordinanza di carcerazione per fatti di droga risalenti al 2011. Una richiesta di fermo firmata dal pm anticamorra Ida Teresi e dal capo della Dda Giuseppe Borrelli, già rigettata in passato.

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