Troppo vasta, articolata e ricca di segnalazioni, quando non di vere e proprie denunce penalmente rilevanti, la relazione del segretario del Comune di Formia Alessandro Izzi, che ha raccolto tutti i rilievi sull’azione amministrativa fino all’insediamento dell’ultima amministrazione Villa. Ben 172 pagine dalle quali emergono fatti molto gravi e che spiegano le violazioni, gli errori, le lacune, gli sperperi, le negligenze, le incompetenze, i raggiri normativi e probabilmente anche i reati che hanno reso la macchina comunale e l’intera città vittime di una malagestione e di una cattiva politica che le hanno ristrette in una arretratezza economica, privata del necessario sviluppo sociale, economico, turistico, culturale e occupazionale. Una implosione del Comune dal suo interno, un caos culturale e amministrativo che viene da lontano, una specie di cattiva abitudine, spesso ricondotta allo scarso senso di responsabilità professionale e istituzionale, non solo politica ma principalmente tecnica, ovvero dei funzionari e dei dirigenti, nei confronti dei quali il segretario ha evidenziato molteplici inadempienze, sperperi e violazioni. Perciò affronteremo in puntate la relazione mettendo in evidenza le maggiori criticità rilevate. L’epopea del parcheggio multipiano Aldo Moro è forse una delle maggiori questioni irrisolte della città e che lascia emergere fatti molto gravi.
“Tutte queste cose dunque sono irrazionali e sono in contrasto esse stesse con sè stesse e con i discorsi ragionevoli”, cita niente meno che Aristotele, il segretario Izzi, e lo fa per denunciare la possibilità che il Curatore fallimentare Giammarco Navarra che gestisce il parcheggio multipiano abbia violato la legge nel suo operato gestionale della struttura. Questo perché la decisione di vendere l’opera, che è sempre rimasta privata e mai pubblica, con asta fissata in data 20 dicembre scorso, è stata comunicata agli uffici comunali solo il 17 ottobre, e dunque ben cinque mesi dopo la decisione del Giudice che risaliva al 16 maggio. Un colpevole ritardo che ha di fatto impedito – secondo Izzi – di concordare con il Comune di Formia le modalità di gestione temporanea dell’impianto, che serve alla cittadinanza visto che si tratta di un servizio pubblico e visto che lo stesso curatore ne chiede una “sollecita riconsegna”. Tanto più che è subentrata una nuova amministrazione comunale che andrebbe edotta sullo stato dell’arte. E la constatazione non è priva di sarcasmo nell’osservare come l’annuncio tardivo arrivi proprio mentre l’istruttoria di Izzi è in corso.
Una lacuna di cui non si sarebbero minimamente accorti nemmeno gli Organi di controllo del Comune di Formia, chiamati in causa dalla neo sindaca Villa che chiedeva di essere informata su eventuali novità, decisioni o modifiche all’impianto gestionale concordato in passato sul comodato d’uso del parcheggio. Non arrivò nessuna comunicazione. Una gestione “formalistica” tenuta dal curatore fallimentare, secondo Izzi, che “non ha portato al raggiungimento di una giustizia sostanziale”. Un colpevole ritardo che ad oggi espone l’ente, conclude Izzi, al “rischio di corruzione”.
E allora Izzi individua una serie di azione a breve termine da porre in essere per cercare di rimediare ai ritardi e alle lacune emerse nelle procedure e negli iter burocratici. Anzitutto disponendo che il dirigente della polizia locale Rosanna Picano, “proceda alla tempestiva conclusione del procedimento propedeutico alla attivazione della evidenza pubblica per l’affidamento del servizio in esame e, quindi, della predisposizione delle linee guida da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale con successivo e celere attivazione del procedimento di evidenza pubblica”. In secondo luogo e “senza indugio” gli organi competenti del Comune – gestionali e non – dovranno attivarsi e riscontrare la richiesta del curatore Giammarco Navarra di riconsegna del multipiano, perchè gli eventuali ritardi contrastano con il Piano triennale della Prevenzione della corruzione. E, infine, il Comune dovrà quantificare le spese affrontate per rendere fruibile il parcheggio – stimate in circa 150mila euro – e attivare le procedure di recupero delle stesse. In conclusione, per Izzi, “l’intero procedimento relativo all’uso e/o gestione del Multipiano è stato caratterizzato da notevoli profili di inefficienza e di inefficacia della gestione amministrativa”.