Emergenza Covid, la consigliera comunale di Formia Paola Villa torna a chiedere la convocazione della Commissione Consiliare Speciale “Salute e Sanità”
Nel giorno del picco record a Formia dall’inizio della pandemia (73 contagi giornalieri registrati dal bollettino Asl di Latina), la consigliera comunale, nonché ex sindaco, Paola Villa (M5S e Un’Altra città) reitera la richiesta per un convocazione urgente della Commissione Consiliare Speciale “Salute e Sanità” presieduta dalla consigliera e Caterina Nocella.
Villa, che aveva già inviato una prima pec ufficiale lo scorso 29 dicembre, si rivolge anche al Presidente del Consiglio Comunale di Formia Pasquale Cardillo Cupo e, naturalmente, al Sindaco Gianluca Taddeo al quale richiede la presenza nell’eventuale commissione.
La richiesta si sostanzia in un Formia schiacciata, come le altre città del pontino, dalla variante omicron, con contagi alle stelle e una situazione ospedaliera che definire difficile appare un pallido eufemismo. Non ci si trova, ovviamente, inzuppati nella stessa crisi del primo lockdown, quando la prima ondata del Covid aveva messo in ginocchio strutture sanitarie, medici e operatori sanitari, eppure, tra le tante cose, ci sono emergenze quotidiane che preoccupano: da ultimo, la chiusura dell’Spdc del Goretti e il probabile trasferimento di molti pazienti affetti da patologie mentali verso il “Dono Svizzero”. Altra storia.
L’ex primo cittadino, nella richiesta della convocazione d’urgenza della commissione sanitaria, esprime la sua preoccupazione perché “i dati, riferiti al nostro territorio sui contagi da Coronavirus erano allarmanti; a oggi – scrive Villa – a distanza di 10 giorni, restano ancora più allarmanti“.
Non solo la commissione sanitaria, perché Villa torna a domandare all’amministrazione quali sono le forze messe in campo per supportare le famiglie e i singoli cittadini posti in quarantena. E, inoltre, se vi è la possibilità di istituire un drive-in per gli studenti di ogni ordine e grado che tra il 7 e il 10 gennaio faranno il loro rientro a scuola. Insomma, un luogo come previsto per Gaeta dove gli alunni potranno testarsi ed evitare focolai, prevenendo, ad esempio, lo spauracchio della Dad.
Da ultimo, Villa richiede una ispezione dettagliata alla direzione generale della Asl, alla dottoressa Silvia Cavalli, presso l’ospedale Dono Svizzero di Formia dove, da alcune settimane, si registrano criticità sollevate da più parti (un paio di giorni fa, ad esempio, lo ha fatto il consigliere regionale di Formia Giuseppe Simeone).
A tenere banco, alcune circostanze all’interno del nosocomio formiano: i percorsi per i pazienti con covid non divisi da quelli dei pazienti no-covid; le unità di personale sanitario sottodimensionate, perché molti tra medici e infermieri sono in quarantena a casa; alcuni reparti ad alto rischio, come quello del Pronto Soccorso, dove si verifica promiscuità e commistione tra pazienti covid e quelli no-covid.
Tanta carne al fuoco nell’ora più dura della quarta ondata. E Villa spera che, almeno stavolta, qualcuno in Comune batta un colpo dal momento che il primo tentativo è andato a vuoto: nessuna risposta e nessuna Commissione convocata.
E sì che già il 29 dicembre scorso la consigliere chiedeva di supportare gli anziani e i nuclei familiari che si trovano in quarantena e in isolamento, oppure l’attivazione del COC (Centro operativo comunale) con il coinvolgimento della Protezione Civile e della Polizia Municipale; o, ancora, l’attivazione di numeri telefonici presso i servizi sociali e la richiesta agli esercizi commerciali al fine di intensificare il servizio di consegna a domicilio.
Tutte azioni che di per sé sarebbero giudicate importanti dai cittadini spesso lasciati soli a combattere con contagio, tamponi, burocrazia e impedimenti vari. A Formia, così come nel resto del territorio pontino.