Arriva la contro diffida degli ex amministratori del Comune di Formia chiamati in causa, lo scorso 8 agosto, dalla messa in mora in solido disposta dall’amministrazione attuale guidata dal Sindaco Paola Villa per il fallimento della Formia Servizi Spa.
La messa in mora si rivolgeva a coloro che firmarono la delibera del 12 giugno 2009 con cui il Comune, allora retto da Michele Forte (deceduto nel 2016), garantiva il mutuo da oltre 4 milioni di euro concesso dalla banca Biis alla fu Formia Servizi per la realizzazione del Parcheggio Multipiano.
Per il Comune di Formia e l’avvocato comunale delegato dal Sindaco Villa sono i protagonisti di quella delibera del 2009, sia politici della Giunta che i tecnici dell’apparato amministrativo, a risultare responsabili di un fallimento disastroso per i conti del Comune e per i cittadini formiani: gli ex assessori Raffaele Manna, Amato La Mura, Erasmo Ciccolella, Giuseppe Treglia, Aldo Zangrillo, Giovanni Carpinelli più l’ex vice sindaco Benedetto Assaiante; l’ex segretario generale Pasquale Russo, l’allora responsabile del settore economico finanziario Giuseppe Manzi e i revisori dei conti del Comune Francesco Traversi, Lucia Macera e David De Filippis.
Tramite una missiva recante la data dell’11 settembre – e pubblicata ieri (16 settembre) irritualmente su Facebook – indirizzata al Sindaco Villa, al Segretario Generale del Comune, al Dirigente del Settore Economico Finanziario e all’Avvocato dell’Ente, gli ex assessori negano ogni responsabilità riguardo al fallimento della Formia Servizi e rilanciano asserendo che ad emettere il parere di legittimità alla delibera numero 127 del 12 giugno 2009 (quella incriminata) fu proprio lo stesso dirigente dell’avvocatura comunale, Domenico Di Russo, che ora, con un altro parere pro veritate, ha autorizzato la Giunta Villa a mettere in mora gli assessori dell’ultima amministrazione Forte.
“È di palmare evidenza – scrivono gli avvocati Luca Scipione e Giuseppe Masiello che difendono gli ex assessori – che è inesistente ogni addebito inopinatamente imputato ai nostri assistiti circa le cause che hanno determinato il fallimento della società Formia Servizi S.p.A. e, vieppiù, l’interruzione della attività intrapresa da quest’ultima e il genericamente dedotto deprezzamento dei beni costituenti il patrimonio della fallita per effetto della procedura fallimentare“.
I diffidanti la Giunta Villa, inoltre, contestano che il Comune di Formia sarebbe rimasto inerte e che addirittura avrebbe potuto evitare il fallimento, quantomeno chiedendo la revocazione della sentenza, lasciando colpevolmente decorrere i termini.
La domanda rimane la stessa: chi dovrà pagare i 4,3 milioni di euro chiesti al Comune, con tanto di lettera di diffida recapitata il 12 giugno 2019, dal curatore fallimentare della Formia Servizi Spa, Gianfranco Navarra?
Ad ora nessuno lo sa, ma come fa notare il sindaco Villa, al netto degli esiti di questa vicenda: “Mi chiedo chi ripagherà la nostra città per il danno di non avere il multipiano (ndr: acquistato all’asta dalla società “Edificanda srl” del leader Ance Pierantonio Palluzzi), di avere sul groppone un fallimento di una società, di aver perso il capitale di tale società e di aver perso tanti soldi in cause infinite?“
È probabile che la risposta sia nessuno, a causa dello sport più frequente della politica italiana: la mancata assunzione di responsabilità.