Ascoltati dagli inquirenti D’Amato e Cavalli fanno emergere un sistema di contraddizioni con un’unica certezza: nell’Asl di Latina la politica entrava dalla porta principale e influenzava su nomine e posti di lavoro. Le posizioni dell’Assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato e del Direttore Generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli
Nominata come Direttore Generale dell’Asl di Latina il 24 febbraio 2021 dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, per Silvia Cavalli, insediatasi il 22 marzo successivo, non devono essere stati mesi facili i suoi primi nell’azienda sanitaria pontina.
Il nuovo Dg, che ha preso il posto del manager di Broni Giorgio Casati passato con ruolo equipollente all’Asl Roma 2, ha trovato una Asl già sommersa dagli scandali del concorso da 70 posti di cui a gennaio si conoscevano alcuni particolari sconcertanti: un’infornata di “figli di” riconducibili a dipendenti Asl, politici e partiti che non prometteva niente di buono.
Il Direttore Generale non ha preso subito il toro per le corna. Fisiologico il tempo per comprendere dove si trovava. Poi, sono arrivati i provvedimenti con la revoca del concorso da 70 posti e la moral suasion nei confronti del Direttore Amministrativo facente funzioni Rainone affinché lasciasse tale incarico. Circostanza che poi avvenne a fine aprile quando ormai le indagini di Squadra Mobile e Guardia di Finanza di Latina stavano prendendo il largo e sull’orlo di culminare negli arresti del 21 maggio scorso a carico del Direttore Uoc Reclutamento Claudio Rainone e del funzionario della medesima unità operativa Mario Graziano Esposito.
Dopo tre giorni, il 24 maggio, Cavalli fu ascoltata dal Pubblico Ministero Valerio De Luca in merito a Rainone. È lì che la Dg ha spiegato che quando arrivò all’Asl trovò Rainone come Direttore Amminsitrativo facente funzioni (dal dicembre 2020) al posto della manager scomoda per il Pd locale – vedi Moscardelli e Masiero su tutti – Eleonora Di Giulio. Scomoda perché non inserita nel meccanismo imperniato sulla coppia Rainone-Moscardelli/PD.
Cavalli spiega al Pm De Luca che, in ragione del clamore mediatico derivante dal concorso da 70 posti, quello dei “figli di”, noto già da gennaio – nonostante i tentativi di calmierarne la portata da parte dell’Asl stessa (che, a marzo, al Tar, si oppose al ricorso di alcuni candidati dichiarandolo regolare) – trova una situazione critica. Ecco perché chiede a Rainone di valutare l’opportunità di dimettersi da Direttore Amministrativo facente funzioni, il posto tanto agognato e per cui aveva ricevuto rassicurazione sia da Moscardelli che da Forte. Anzi, in realtà, entrambi gli dicevano che anche l’assessore alla sanità regionale Alessio D’Amato sarebbe stato in linea con la sua nomina.
Da subito, però, Cavalli registra l’iniziativa di Moscardelli che, senza alcun titolo, chiedeva a lei un incontro che avvenne durante una importante riunione per l’emergenza epidemiologica, previa una strana richiesta dell’ex senatore: fare entrare prima di lui Rainone. Richiesta rifiutata da Cavalli. Covid o non Covid, Rainone era la priorità di Moscardelli.
È in quella circostanza – siamo ad aprile 2021 – che Moscardelli perora la causa del manager beneventano chiedendo alla Dg Cavalli di soprassedere alla nomina di un nuovo Direttore Amministrativo in quanto le indagini che coinvolgevano Rainone sarebbeRO arrivate presto a rapida definizione. Il che è stato vero, solo che Moscardelli probabilmente non immaginava che l’esito sarebbe stato l’arresto del manager e, poco più di un mese dopo, addirittura del suo.
“Mi chiedete dei rapporti con la politica locale ed in particolare con il dottor Moscardelli – dice Cavalli rivolta agli inquirenti che la interrogano – Ho avuto modo; di conoscere una prima volta il Moscardelli all’Assessorato prima del mio insediamento, in un consesso più ampio, con la presenza anche dell’assessore D’Amato; già in quella occasione, in un contesto appunto ampio e di presentazione della sottoscritta come nuovo Direttore generale, il doti. Moscardelli spese parole di apprezzamento nei confronti del dott. Rainone come direttore amministrativo facente funzioni”.
“Successivamente – continua Cavalli spiegando agli inquirenti il 24 maggio scorso – una volta che mi ero insediata ed avevo iniziato a studiare a fondo le vicende della procedura concorsuale della quale parliamo (ndr: concorso da 70 posti), avvenne un ulteriore episodio. Era accaduto che la campagna mediatica sui giornali in quei giorni era nuovamente molto serrata e critica. L’occasione era stata quella di una perquisizione informatica ai cellulari del dott. Rainone, di Esposito e della signora Specchio, pure dipendente della ASL, che era stata riportata dalla cronaca locale e aveva portato nuovamente la notizia delle indagini sul concorso all’attenzione della opinione pubblica. Pertanto io, ritenendo questa situazione molto negativa per l’immagine dell’Azienda e pregiudizievole per una serena attività amministrativa, chiamai il dott. Rainone e riservatamente gli chiesi di valutare l’opportunità di rassegnare le dimissioni dall’incarico di direttore amministrativo. Mi pare che ciò avvenne un venerdì (ndr: 23 aprile 2021); dopo poco tempo ricevetti un messaggio dal dott. Moscardelli che mi chiedeva un incontro. Mi sembra che lo fissammo per il successivo lunedì o martedì. Si presentò quindi nel mio Ufficio il dott. Moscardelli chiedendo tramite la segretaria di far entrare prima di lui per un colloquio ulteriore il dott. Rainone“.
“Io, anche un po’ infastidita dalla richiesta che la segretaria mi avanzava alla presenza del dott. Sabatucci, vice direttore del dipartimento di prevenzione con il quale stavo tenendo una importante riunione sul difficoltoso tema del quadro epidemiologico – conclude Cavalli – dissi alla segretaria di comunicare al dott. Moscardelli che non avrei variato la mia agenda di appuntamenti. A seguire quindi lui fece ingresso nella mia stanza e parlammo prima in generale dell’andamento dell’Azienda e dell’attività della stessa, e quindi affrontò la questione delle dimissioni del dott. Rainone, chiedendomi esplicitamente di soprassedere alla nomina di un direttore amministrativo titolare e di individuare un nuovo direttore amministrativo facente funzioni nel dott. Marciano (ndr: Fabio), direttore UOC Accreditamento, in attesa che si definisse l’inchiesta penale, che a suo parere si sarebbe chiusa a breve, per poter quindi nominare quale direttore Amministrativo titolare proprio lo stesso dott. Rainone“.
Non alleggerisce la posizione di Moscardelli anche quanto dichiarato dall’Assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato, tirato in ballo dall’ex senatore in più conversazioni con Rainone per rassicurarlo sulla sua nomina a Direttore Amministrativo.
D’Amato, come noto, viene ascoltato il 3 giugno 2021 presso la Procura di Via Ezio. L’assessore, sin da subito, racconta delle perplessità della Cavalli che gli espose, il 16 aprile 2021, nell’ambito dell’inagurazione dell’hub vaccinale di Latina, la circostanza per la quale Rainone aveva il suo chauffer personale.
Successivamente – racconta D’Amato – il 6 maggio 2021 ci fu una riunione politica chiesta da Moscardelli “anche a nome dei consiglieri Forte e La Penna”. Il simposio politico avvenne il 13 maggio 2021. È in questo episodio che Moscardelli rappresenta all’Assessore D’Amato la sua stima per Rainone, già dimesso come Direttore Amministrativo, e dentro fino al collo nell’indagine per i concorsi in quanto Presidente di Commissione d’esame.
D’Amato, nel corso dell’interrogatorio, dice di non ricordare di avere mai parlato né con Masiero né con Moscardelli, i grandi sponsor di Rainone, della nomina del manager beneventano. Inoltre, l’Assessore D’Amato toglie d’impaccio sia Forte che La Penna spiegando agli inquirenti che tutti e due gli parlarono separatamente anticipandogli che Moscardelli difendeva a spada tratta il pur chiacchierato Rainone.
“Ho sentito parlare del dottor Rainone nel corso di una riunione politica – ha spiegato D’Amato agli inquirenti – in quella circostanza ricordo che erano presenti i consiglieri regionali Forte e La Penna e l’ex senatore Claudio Moscardelli; in particolare la riunione mi era stata richiesta il 6 maggio 2021 da Moscardelli a nome anche di Forte e La Penna e si tenne il successivo 13 maggio 2021. Ricordo anche che poco prima della riunione i due consiglieri regionali Forte e La Penna mi incontrarono separatamente anticipandomi che il dott. Moscardelli i a loro parere aveva assunto una posizione eccessivamente critica sull’atteggiamento assunto dalla ASL relativa all’annullamento del concorso, quello da 70 posti, ed invece difensivo nei confronti del dr. Rainone che a suo dire era un professionista valido e non meritava di essere messo da parte. In effetti poi la riunione si svolgeva ed il dott. Moscardelli aveva parole di stima e considerazione per il dott. Rainone indicandolo come amministratore valido e che aveva buona conoscenza del territorio nel quale operava“.
D’altra parte il rapporto di stima tra i due – ex senatore e Rainone – andava avanti da anni. Come, ad esempio, a settembre 2019 quando Moscardelli – come si evince dai messaggi Whatsapp a cui hanno avuto acceso gli investigatori – rifersce all’ex direttore amministrativo l’esito di un incontro politico tanto che nell’ordinanza il Gip Cario scrive: “lascia perplessi e nello stesso tempo conferma l’accordo tra i due che un dirigente Asl ricorra ad un personaggio politico, avulso dalle dinamiche aziendali, per farsi mettere a conoscenza di informazione apprese a un incontro intercorso tra l’allora Direttore generale Giorgio Casati e l’assessore, probabilmente D’Amato“.
Tanto più che dopo qualche ora da quell’incontro Moscardelli scrive a Rainone un messaggio inequivocabile: “Molto molto positivo“. E, poi, gli invia persino una proposta di delibera di nomina di Direttore Amministrativo che verrà pubblicata 10 giorni dopo. Era il primo ottobre 2019, Rainone dovrà aspettare l’anno venturo prima di diventare Direttore amministrativo facente funzioni dell’Asl di Latina.