COVID: LE USCA FANTASMA. I CONSIGLIERI COMUNALI DI SEZZE SOLLECITANO ASL E REGIONE

Un esempio di un'unità speciale in Puglia
Un esempio di un'unità speciale in Puglia

I consiglieri comunali di Sezze sollecitano la Regione Lazio per l’istituzione delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) comprensorio Monti Lepini

Una grave mancanza di cui si sono accorti molti pazienti e persone che, a un certo punto, hanno dovuto fronteggiare un’infezione da Sars-Cov-2. Delle Unità speciali per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Coronavirus sui Monti Lepini, e non solo, non c’è traccia. E Il ritardo ormai è di quasi un anno. Da fine marzo, infatti, sono 9 mesi pieni e si va verso il decimo senza che nessuno batta un colpo.

La lettera, di cui si fanno promotori i consiglieri comunali setini del gruppo Biancoleone, Serafino Di Palma e Paride Martella, è stata indirizzata ai consiglieri regionali della provincia di Latina – La Penna, Pernarella, Tripodi, Forte e Simeone – e naturalmente alla Regione Lazio e al Direttore generale dell’Asl di Latina, proprio per sollecitare di una situazione ormai arrivata al limite.

In data 9 marzo 2020 – scrivono i consiglieri comunali di Sezze – per far fronte alla emergenza epidemiologica da Covid 19, è stato emanato il D.L. 14/2020 che all’art. 8 prevede l’obbligo per le regioni di istituire entro 10 giorni le Unità speciali per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Coronavirus (c.d. USCA).

“Il predetto DL (ora legge 27/2020) non conferiva alle Regioni la facoltà di “valutare” l’opportunità di creare le USCA ma “ordinava” loro di crearle. L’utilizzo della forma indicativa “istituiscono” costituisce chiaro indizio sintomatico circa la sussistenza di un vero e proprio obbligo in tal senso. Il successivo 17 marzo 2020, la Regione Lazio ha emanato l’ordinanza Z00009 che ha istituito la figura del Referente Covid ed ha attribuito alla Direzione Salute il compito di “valutare” l’eventuale attivazione delle Unità Speciali di continuità Assistenziale per l’assistenza a domicilio nei pazienti COVID positivi.

Al che, il Ministero della Salute con la circolare prot. N. 7865 del 25 marzo 2020 nella regolamentazione delle “aree territoriali” ha chiarito che “Le Unità speciali di continuità assistenziale USCA, istituite ai sensi dell’art. 8, D.L. 9 marzo 2020 n. 14, svolgono un ruolo essenziale nella gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID- 19 che non necessitano di ricovero ospedaliero”.

Il Governo ha predisposto la norma in base alla quale tutte le regioni erano e sono obbligate ad istituire le USCA. Con nota del Comune di Sezze – continuano i consiglieri comunali nella ricostruzione – a firma del Sindaco Sergio Di Raimo è stata trasmessa la deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 09/11/2020 con oggetto: “Richiesta l’istanza alla Regione Lazio ed alla ASL di Latina di istituzione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) finalizzata alla gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid- 19 che non necessitano di ricovero ospedaliero – Comprensorio del Monti Lepini”.

Con nota del Direttore Generale Dr. Giorgio Casati priva di data e protocollo, acquisita al protocollo del Comune di Sezze in data 07/12/2020 con il numero 0027027, comunicava al Sindaco di Sezze che: “presumibilmente, l’operatività delle USCA è prevista entro la fine della prossima settimana”.

Ebbene – concludono gli esponenti locali – la ASL di Latina ad oggi incomprensibilmente non ha ancora istituito le USCA, non ha concluso il procedimento e non ha esposto le ragioni del ritardo, mentre, in questi ultimi giorni, stanno salendo ulteriormente i contagiati da Covid-19 nel comprensorio dei Monti Lepini.

Ecco perché i consiglieri comunali sollecitano ulteriormente la Regione Lazio e la ASL di Latina ad adempiere all’atto di competenza del proprio ufficio per la istituzione delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) del comprensorio Monti Lepini.

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