Covid: il Vaccino Day anticipato rispetto alla data annunciata dall’Assessore alla Sanità regionale D’Amato: la data da cerchiare in rosso è il 27 dicembre
Le prime dosi di vaccino anti Covid verranno somministrate tra sette giorni in tutta Europa. Così anche il Lazio, ieri, ha stabilito alcuni passaggi dell’operazione chiamata ormai da tutti come V-Day.
Le fiale della prima tranche arriveranno all’Istituto per le malattie infettive Spallanzani e poi verranno smistate nei venti hub regionali, ovvero i venti ospedali che hanno i congelatori che conservano il vaccino Pfizer a meno 8o gradi. Si tratta di San Filippo Neri, Felini, Grassi, Civitavecchia, Colleferro e Castelli; e poi Policlinici Gemelli, Umberto I, Tor Vergata, San Camillo, Sant’Andrea, San Giovanni, Regina Elena, Bambino Gesù e Campus Biomedico, gli ospedali Belcolle di Viterbo, Spaziani di Frosinone, San Camillo De Lellis a Rieti e Santa Maria Goretti a Latina.
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Ci sarà un’ora X stabilita per tutta l’Europa, nonostante si sia ancora in attesa dell’approvazione da parte dell’agenzia europea, l’Ema, prevista, così come ha anche confermato il Commissario Arcuri, domani 21 dicembre.
Riceveranno l’antidoto un centinaio di persone: tutti vaccinatori delle Uscar (Unità speciali di continuità assistenziale regionale impegnati nella cura dei malati colpiti dal virus a casa), ovvero coloro che a partire dal giorno successivo inizieranno a inoculare il vaccino ad altri.
Nello specifico, in seguito, i primi a ricevere il vaccino saranno gli anziani ospiti delle Rsa, strutture che anche in provincia di Latina hanno evidenziato fragilità e persino inchieste delle Procura di Latina e Cassino (casi Cori e Itri).
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Tra i primi a ricevere la dose vaccino anti-Covid ci sarà Pier Luigi Bartoletti, da marzo a capo proprio delle Uscar e vice segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) . “Non c’è da aver paura, né timore – dichiara Bartoletti – Il vaccino è sicuro. Bene che vada, il coronavirus sparirà. Male che vada, si prenderà la malattia in forma più lieve“. Ma, avverte Bartoletti, anche dopo il vaccino che sarà inoculato agli operatori sanitari, non ci sarà il via libera tutti, con l’accantonamento delle buone pratiche tipo mascherina, igiene e distanziamento.
“Bisogna continuare a dare il buon esempio, ma di certo lavoreremo più tranquilli e sicuri. In questi mesi siamo andati nel cuore del contagio: dove c’era un cluster nel Lazio, c’eravamo noi“.