COVID, LATINA: VERTICE IN PREFETTURA. DG ASL CAVALLI: “SARÀ UN’ESTATE DIVERSA”

Prefettura di Latina
La sede della Prefettura in Piazza della Libertà, Latina

Coronavirus, Latina: vertice in Prefettura. Presenti tutte le autorità istituzionali, tra cui il Prefetto Maurizio Falco, il Questore Michele Spina, i Comandanti di Carabinieri e Guardia di Finanza e la nuova direttrice dell’Asl Silvia Cavalli che ha spiegato la situazione per il presente e il futuro

“La situazione che viviamo – ha detto la Dirigente dell’Asl pontina Silvia Cavalli – è di grande criticità e complessità. Nei prossimi giorni, come già accaduto lo scorso anno, ci aspettiamo il picco di ricoveri ospedalieri. Le prossime due settimane saranno dunque particolarmente critiche e di intenso lavoro. Per fare fronte a questa situazione si stanno attuando ricoversioni in tutta la rete ospedaliera del Lazio e al Goretti abbiamo riaperto reparti Covid come previsto dallo scenario di rischio 4. Questa sera sarà riaperta la tensostruttura del Goretti, che di fatto sarà un reparto aggiuntivo di assistenza ai pazienti con 24 posti letto. Sul fronte dell’assistenza sanitaria sono partite le cure con gli anticorpi monoclonali, continuiamo con i drive in del territorio e con quelli dedicati alle scuole, portiamo avanti l’attività del contact tracing per individuare e circoscrivere i cluster perché sono presenti la variante inglese e quella brasiliana. Ma se la popolazione non mantiene i protocolli di sicurezza e il distanziamento la nostra attività diventa più difficile. Sarà un’estate diversa, non dobbiamo commettere errori e dobbiamo invece essere tutti molto consapevoli”.

La direttrice generale ha inoltre evidenziato che nelle ultime due settimane c’è stato un aumento del numero di somministrazioni anche grazie all’incremento di dosi Pfizer e al nuovo sistema di inoculazione a domicilio per gli over 80.

C’è però il problema di Astrazenecaha concluso la Dg Cavalliche ha maturato ritardi e riduzione delle dosi. Attendiamo poi il siero Johnson & Johnson, ma anche in quel caso si preannunciano ritardi sui primi arrivi. Le dosi saranno in prima battuta destinate alla popolazione carceraria, detenuti e operatori, e poi saranno distribuite ai medici di medicina generale e alle farmacie e questo consentirà una capillarità distributiva“. 

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