COVID, DUE FOCOLAI IN SETTE MESI ALL’RSA DI APRILIA

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Rsa San Michele Hospital di Aprilia lungo la Pontina
Rsa San Michele Hospital di Aprilia

L’Rsa San Michele Hospital di Aprilia ancora al centro di un focolaio da Covid: dopo il cluster di aprile, si sono registrate altre positività di operatori e pazienti

Tra personale e pazienti dell’Rsa (da ricordare che gli ospiti di queste strutture sono tra i più fragili dal punto di vista della salute), si sarebbero oltre 30 positivi: 7 gli operatori, tra i quali un medico, risultati positivi al tampone molecolare, 30, invece, i pazienti positivi al test rapido. A riportare la notizia è il Corriere della Città.

Secondo il sito d’informazione, molti dei pazienti hanno manifestato sintomi come febbre alta. Nel frattempo il resto del personale sanitario si sottoporrà a test molecolare.

La dirigenza del San Michele Hospital Srl Carmine Damis* ha avvertito la Asl di Latina, la quale ha attivato i protocolli di rito per mettere in sicurezza la struttura.

Già nella primavera scorsa, a fine aprile, quando l’Italia viveva il lockdown e i casi nelle Rsa cominciavano a riempire le pagine di cronaca, il San Michele Hospital di Aprilia rappresentò il primo vero focolaio di una Residenza sanitaria assistenziale nell’intera provincia di Latina.
Un cluster da 18 positivi per cui il custode giudiziario del San Michele Hospital Srl Carmine Damis e il rappresentante legale Fabio Stradaioli scrissero una nota in cui spiegarono di aver “messo in atto il blocco delle visite dei familiari” e concesso “l’accesso ai reparti solo al personale socio sanitario.

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A distanza di sette mesi (la nota dei dirigenti del San Michele era datata 26 aprile), un nuovo focolaio nell’Rsa. All’interno della struttura di Via Monticello, è evidente che qualcosa nella catena della sicurezza non funziona anche in questa seconda ondata.

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*: Carmine Damis non riveste più la carica di custode giudiziario della struttura dal 06/08/2020 allorquando la struttura a seguito della revoca del sequestro giudiziario disposto dal tribunale civile di Roma nel giudizio RG 53254/2018 è stata riconsegnata alla legittima proprietaria.

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