Sanatorie in Comune di Latina per la famiglia Crupi legata alla cosca di ‘ndrangheta Commiso di Siderno (Reggio Calabria): rinviati a giudizio in sei
A processo andranno Rocco Natale Crupi, Adolfo e Gino Falconio, il tecnico istruttore dell’Ufficio condono e anti-busivismo del Comune Raffaele De Gennaro, l’ex capo dell’Ufficio anti-abusivismo del Comune di Latina Giovanni Passariello e Dario Salvato.
GLI EPISODI CONTESTATI – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, indagando sulla famiglia Crupi da tempo nel mirino delle Procure (leggi di seguito approfondimenti ai link), avevano scoperto alcune delle opere abusive a Borgo Carso, presso il centro sportivo “La Siepe – Central Park“, riconducibile alla società “Effe4” del 54enne Rocco Natale Crupi. Oltre che al campo sportivo, le indagini si erano concentrate anche su un immobile di proprietà di una donna, G.M., 74 anni, residente a Latina.
La sanatoria al centro sportivo riguardava opere abusive pari a 2236 metri quadrati. “Le istanze – osservava il pm Miliano – erano state presentate materialmente all’ufficio da Adolfo e Gino Falconio che avevano come oggetto l’accertamento di conformità degli abusi, funzionale al rilascio della sanatoria; si trattava di opere in contrasto con il Piano Regolatore e con le disposizioni del Piano casa. In questo caso, in cambio del ritardo nel dichiarare improcedibili le istanze, riceveva 500 euro, omettendo di adottare provvedimenti repressivi per rimuovere le opere”. Una omissione contestata a Raffaele De Gennaro, 57enne di Latina, geometra istruttore dei condoni edilizi del Comune di Latina, il quale, secondo l’accusa, sarebbe stato indotto ad eseguire atti contrari al proprio ufficio evitando la rimozione degli abusi, mediante la dazione della somma di 500 euro.
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Giovanni Passariello, 55enne di Latina, all’epoca architetto capo dell’ufficio condono ed antiabusivismo del Comune di Latina, sarebbe stato corrotto per consentire l’ampliamento del motodromo ubicato all’interno del suddetto “La Siepe – Central Park”, pur in assenza del prescritti permessi edilizi, in cambio della somma di 200 euro circa fittiziamente versata sul conto corrente di una società sportiva dilettantistica (fatti risalenti al 2013).
Inoltre, sempre Raffaele De Gennaro e Dario Salvato dovranno rispondere di un episodio di corruzione per il rilascio del condono edilizio all’immobile di proprietà della donna succitata (definito con esito negativo nel 2006 per non sanabilità). Secondo il pm, al condono edilizio disposto da Salvato erano allegati un rilievo grafico e una perizia che riproduceva uno stato dei
luoghi diverso da quello reale così da eliminare le cause ostative al rilascio
della sanatoria. In cambio del favore, De Gennaro avrebbe ricevuto una somma in denaro.
Per tutti e sei gli imputati, il processo partirà il 21 settembre 2021.
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