CORI, RAGGIRATE E DERUBATE ANZIANA E FIGLIA DISABILE: RINVIATI A GIUDIZIO IN DUE

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Una madre anziana e una figlia disabile a Cori ingannate e derubate di oltre centomila euro da due uomini della provincia di Frosinone: rinviati a giudizio

Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone ha deciso per il rinvio a giudizio per tutte e due gli uomini accusati di aver truffato un’anziana di Cori e la sua figlia disabile per un raggiro nell’ordine dei centomila euro.

Si tratta di due uomini della provincia di Frosinone Massimliano Visca, 49enne di Monte San Giovanni Campano, e Loris Calicchia, 25 anni di Veroli – per cui il sostituto procuratore di Latina Andrea D’Angeli aveva chiesto il rinvio a giudizio a novembre 2020.

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Secondo investigatori e inquirenti, i due avrebbero messo in piedi una vera e propria circonvenzione di incapaci raggirando le due donne: rispettivamente di 85 anni e di 61 anni, quest’ultima figlia dell’anziana e gravata da una forte disabilità mentale.

L’anziana madre sarebbe stata avvicinata da Visca, il quale avrebbe preso il posto del suo legale che, per motivi di salute, aveva passato la pratica del patrimonio (c’erano dei problemi di gestione) a Visca medesimo spacciatosi per avvocato. Le indagini svolte dalla Polizia di Cisterna, con l’ausilio della consulenza di un commercialista, sono partite dalla richiesta di aiuto di un’ulteriore figlia dell’anziana che si era accorta di alcuni movimenti strani sul conto corrente della madre.

Le due donne, infatti, nel periodo compreso tra luglio e novembre 2017, sarebbero state convinte da Visca (forte di una procura generale stipulata da un notaio di Gaeta) e Calicchia, presentatosi come autista del primo (in realtà entrambi sarebbero senza occupazione), a prelevare i loro risparmi da un conto postale: più di 110mila euro, tramite ricariche Postepay, vaglia postali e assegni già compilati e firmati.

Grazie all’indagine del Commissariato di Cisterna, il patrimonio immobiliare delle due donne è rimasto intaccato sebbene le due donne, non avendo più denaro, fossero state costrette ad una situazione al limite dell’indigenza tanto che l’85enne ha dovuto ricorrere, nel corso dei suoi rapporti con Visca e Calicchia, al prestito di una conoscente per un cifra di oltre 1600 euro da consegnare al falso avvocato ciociaro.

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