Cori, la minoranza chiede le dimissioni della Presidente del Consiglio Comunale Annamaria Tebaldi: “Mancanza di imparzialità, e coinvolgimento nell’abuso edilizio della villa di famiglia”
Le dimissioni dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale, Annamaria Tebaldi, allora consigliere di maggioranza con delega alle attività produttive, erano già state chieste dall’opposizione nel 2019, quando era emerso l’abuso edilizio della villa di famiglia.
“La lussuosa residenza – spiega il gruppo d’opposizione L’Altra Città – è stata messa sotto sequestro dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri, e successivamente era stata oggetto a fine 2018, di un’ordinanza di demolizione da parte dell’Ufficio comunale competente. Ad oggi, però, sembrerebbe che l’amministrazione non abbia dato seguito all’ordinanza.
“Il coinvolgimento dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale in questa vicenda non è l’unica ragione della richiesta di dimissioni che abbiamo avanzato. La principale ragione è la condotta tenuta in qualità di Presidente del Consiglio – precisa Evaristo Silvi, Capo gruppo de L’Altra Città. Inizialmente le abbiamo dato fiducia, pensando che avrebbe ricoperto il ruolo istituzionale con l’imparzialità che la funzione richiede. Ma, in quest’anno e mezzo, abbiamo dovuto riconoscere che i suoi comportamenti sono stati di parte, e la vicenda dell’abuso edilizio che la vede coinvolta non è stata seguita con il rigore e la trasparenza che ci saremmo aspettati per fugare ogni dubbio sulla figura istituzionale”.
Nella richiesta presentata dalla minoranza si legge che le condotte sono “tipicamente compromissorie della neutralità, imparzialità e terzietà della carica di Presidente del Consiglio” che ha la funzione istituzionale di “garanzia del corretto funzionamento dell’organo assembleare” e di presidio della “corretta dialettica tra maggioranza e minoranza”.
Il consigliere Silvi ricorda come la Presidente Tebaldi, in occasione Consiglio Comunale del 30 maggio 2023, non oppose nessuna censura alle gravi affermazioni del Sindaco Mauro De Lillis che, in merito alla richiesta di un Consiglio straordinario regolarmente richiesto da un quinto dei Consiglieri comunali, rispose: “finché io sono sindaco, in Consiglio Comunale ci porto quello che diciamo noi”.
“Non solo – sottolinea Silvi – non spetta al Presidente sindacare l’ammissibilità della richiesta di Consiglio comunale, ma il ruolo di parte “terza” le assegna la responsabilità di “arbitro” e garante delle regole. Invece, alle interrogazioni ed alle richieste, la Presidente ha risposto solo dopo aver ricevuto i nostri esposti per violazione del Codice Penale”.
“Questi comportamenti – continua Silvi – nella richiesta di dimissioni e revoca, ledono l’immagine esterna dell’Ente Comunale e mettono in dubbio il corretto funzionamento dell’organo istituzionale e degli Uffici Comunali.
“È per queste ragioni che abbiamo chiesto alla Presidente Tebaldi di dimettersi e al Sindaco di revocarle la delega alle attività produttive. Qualora la Presidente non facesse la scelta onorevole delle dimissioni spontanee, abbiamo chiesto a tutti i Consiglieri, anche quelli di maggioranza, di revocarla dall’incarico. Voglio sperare che l’attuale presidente Tebaldi faccia la cosa giusta per salvaguardare la credibilità dell’istituzione comunale”.