CORI, CASO STALLONE: MINORANZA CHIEDE COMMISSARIAMENTO DELL’ASBUC

La minoranza chiede al Sindaco di avviare il commissariamento dell’ASBUC. L’immobile storico nel centro di Giulianello di Cori può rappresentare un bel problema per l’ASBUC, l’Amministrazione Separata guidata da Luca Del Ferraro, costituitasi nel 2019, che dal 2012 è titolare della riscossione dei diritti per gli usi civici di un vasto territorio che comprende aree sia del Comune di Cori (zona di Giulianello) ma anche del Comune di Cisterna.

In buona sostanza, i proprietari dei terreni ricadenti nella giurisdizione dell’Amministrazione Separata, se vogliono affrancare i propri beni dagli usi civici debbono provvedere a versare un contributo all’ASBUC. Al momento della costituzione, l’ASBUC ha ottenuto dal Comune di Cori il versamento di 250.000,00 euro, in acconto sulle ingenti somme incassate sino al 2012. Ma il debito del Comune di Cori verso l’ASBUC era di gran lunga maggiore e, nel 2021, dopo un lungo braccio di ferro, è stato raggiunto l’accordo per la totale restituzione di 896.000,00 euro che il Comune di Cori verserà a rate.

Per i terreni che invece ricadono nel Comune di Cisterna di Latina ricadenti nel P.E.E.P. San Valentino e vincolati dal diritto di uso civico, l’accordo tra ASBUC e Comune è stato siglato nel 2020 stabilendo un rimborso di euro 1.761.535,00 mediante il pagamento di venti rate annue di euro 88.076,75. Insomma, l’ASBUC vanta un patrimonio di circa 3 milioni di euro per il solo pregresso, oltre gli incassi correnti. Infatti, solo dall’inizio del 2023 sono ben 17 i così detti “progetti di liquidazione” pubblicati sull’albo pretorio dell’ASBUC, per i quali non è dato sapere l’ammontare che va nelle casse dell’Amministrazione Separata. L’ASBUC utilizza questo ingente capitale per i propri fini, tra cui i due recenti acquisti immobiliari: i 105 ettari di terreno privato all’interno del Monumento Naturale Lago di Giulianello e l’immobile chiamato “Lo Stallone” al centro del borgo di Giulianello.

L’acquisto dello Stallone sembra però avere più di un problema. Acquistato lo scorso anno per 380.000,00 euro dalla società IMFI, è un bene vincolato nel 1991 con Decreto del Ministro per i Beni Culturali. Nonostante il vincolo, l’immobile del 1600, aveva subito numerosi interventi non a norma a fronte dei quali, sarebbe da tempo aperto un fascicolo davanti alla magistratura.

Il problema nascerebbe dal fatto che al momento dell’acquisto, come sembrerebbe accertato nello stesso atto notarile, l’ASBUC fosse a conoscenza delle difformità urbanistico-edilizie gravanti sull’immobile. Anzi, proprio davanti al notaio, il Presidente Luca Del Ferraro, avrebbe sottoscritto una “rinuncia ad eventuali eccezioni sul punto”. Vale a dire che l’ASBUC dovrebbe accollarsi ogni onere giuridico ed economico per le irregolarità urbanistiche commesse in precedenza. Come già messo in evidenza dall’esposto dei cittadini e dall’interrogazione della minoranza, oltre alle responsabilità del privato, ci sarebbero anche molte responsabilità dell’ente comunale che nel corso di circa 20 anni, non ha mai vigilato sulle irregolarità, pur visibili in quanto l’immobile si trova proprio al centro del borgo di Giulianello. Dopo l’esposto presentato da alcuni cittadini di Giulianello ed una prima interrogazione presentata dalla minoranza de L’Altra Città, ora i Consiglieri di minoranza hanno presentato la richiesta di discutere la questione in Consiglio Comunale.

Come si legge nella richiesta di Consiglio Comunale, potendo configurare un incauto acquisto, contrario alle norme della buona gestione dell’ASBUC, L’Altra Città chiede al Sindaco De Lillis di esercitare le funzioni di vigilanza sull’Amministrazione Separata dei Beni Collettivi che la legge gli attribuisce: “convocare il Presidente dell’ASBUC per invitarlo a rimuovere le condizioni dell’incauto acquisto, fissando il termine perentorio di quindici giorni, trascorso inutilmente tale termine, il Sindaco chiede alla Regione la nomina del Commissario”.

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