CORDEN PHARMA, IL COMITATO LAVORATORI AL PREFETTO: DOVE È FINITO L’ACQUIRENTE?

Corden Pharma

Il Comitato Lavoratori Corden Pharma ha scritto una lettera al Prefetto di Latina: dubbi sul possibile acquirente

Ecco, di seguito, la lettera per intero.

Sono ormai passati mesi e mesi da quando, con enfasi degna di migliore causa e tanto di conferenza stampa, i vertici della Corden Pharma Latina, dopo il tavolo da Lei convocato in Prefettura nel mese di marzo, si sono presentati ad aprile presso i Suoi uffici “sventolando” la soluzione di tutti i problemi: 
– L’ingresso di un nuovo socio industriale (un fantomatico “polo tecnologico” con fatturati che risulterebbero negli ultimi anni tra gli 1,0 e gli 1,9 mln rispetto ai circa 50 mln della Corden) 
– L’annuncio di un piano industriale che avrebbe consentito di realizzare numeri mirabolanti 
– L’uscita anticipata dal concordato (con quali soldi???) 
– L’attivazione dei fondi del Pnrr (con quali progetti???) 
– Milioni e milioni di “new business” (con quali prodotti e con quali clienti???) 
– La disponibilità di mirabolanti somme di “aiuti pubblici” (per la serie i privati investono ma ….. con i soldi di Pantalone…..) 
– Il blocco dei licenziamenti 

Lei stesso, Signor Prefetto, in quell’occasione ebbe a dire che “Anche se non sono stati fatti i nomi, ho avuto modo di conoscere l’idea di quello che si vuole attuare sul sito di Sermoneta e sono certo che gli investimenti che arriveranno saranno importantissimi per tutto il territorio. D’intesa con Mise e Regione Lazio siamo qui per dare sicurezza ai lavoratori che sono il nostro primo obiettivo, ma anche a chi acquista che avrà tutto l’appoggio delle istituzioni”. All’epoca, tuttavia, a taluno sembrò che la più grande e storica fabbrica della provincia di Latina era in procinto di essere venduta ad una non meglio precisata società, con un non meglio precisato progetto, con un non meglio precisato investimento. Il tempo è passato e, nel frattempo: 

a. il fantomatico investitore “Polo Tecnologico”, scomparso per alcuni mesi come riportato da fonti della stampa locale, accampando chissà quali scuse, ha ancora rinviato di mese in mese la chiusura dell’operazione e, pochi giorni fa, ha ventilato che si aspetta che la Corden Pharma prima esca dal concordato e poi entrerà nella società (peraltro con un ulteriore ritardo dovuto alla mancata disponibilità di batterie di accumulo che dovrebbero arrivare dalla Cina per consentire il dispiegamento di un parco fotovoltaico sui terreni della società, come se questo fosse un progetto da poche settimane…). A noi risulta che fino a qualche tempo fa il problema era il rilascio di garanzie da SACE ed ancora prima le tempistiche di autorizzazione per fantomatici finanziamenti da parte di una fantomatica banca; 

b. la Corden Pharma, prima della pausa estiva, ha annunciato nuovi licenziamenti per 44 unità, sebbene “nell’incontro tra i vertici della Corden e le organizzazioni sindacali di categoria l’amministratore delegato ha altresì precisato che i conti economici del sito richiesti per la tenuta del piano concordatario sono perfettamente in ordine ed in linea con il piano stesso”. I rappresentanti sindacali, intanto, dichiararono di sentire “la responsabilità di dare informazioni chiare alle maestranze già fortemente provate da una vertenza lunga e complessa quale è questa” (sic…..) e che “come organizzazioni sindacali intuiamo i risvolti che una tale comunicazione avrà sui lavoratori, i quali avevano riversato nel cambio societario, le loro comprensibili speranze di uscita da questa lunga e complicata crisi e che, invece, almeno per il momento è ancora lontana e priva di elementi oggettivi certi”;

c. ci risulta che alcune realtà, che si erano presentate per valutare l’acquisizione della Corden Pharma, sono scappate a gambe levate (grazie alle illuminanti presentazioni fatte dal nostro Ad e dal nostro Dg); 
d. tutti sappiamo che il costo dell’energia è aumentato di così tante volte che oramai, ai livelli attuali di fatturato, a malapena si riusciranno a pagare le bollette per l’energia e il gas; 

e. ci risulta che i soldi in cassa sono sempre di meno, ma ……. i vertici aziendali (l’amministratore delegato e il direttore generale) continuano a riempire l’azienda di nuovi (…. e vecchi ….) consulenti (e chi paga?????); 

f. ci risulta che, nonostante gli impegni assunti in sede di piano di concordato, l’Azionista (sia quello vecchio che quello nuovo) non abbiamo assolto integralmente ai loro impegni di fornire finanza per supportare il piano presentato. Signor Prefetto, Lei è sicuro che: 
1. gli eventi di marzo e aprile scorso non abbiano rappresentato solamente una grandissima presa in giro da parte di un gruppo di sedicenti imprenditori? 
2. l’attuale gestione sia in grado di tutelare gli interessi della società e soprattutto dei lavoratori che da anni sputano sangue nella speranza di un futuro migliore? 
3. effettivamente, come dichiarato a luglio dall’amministratore delegato della nostra società, i conti siano “perfettamente in ordine ed in linea con il piano”? 
4. la società sarà in grado di rispettare la fondamentale e prossima scadenza del pagamento della tranche dei creditori, scadenza il cui mancato rispetto ci porterebbe dritti dritti al fallimento, con tutte le conseguenze connesse soprattutto per noi lavoratori? 
5. La società non rischi, entro le prossime settimane, di cadere in una delle cause di scioglimento previste dal Codice Civile a causa delle perdite cumulate? 
6. I vertici e l’organo di controllo, peraltro integralmente confermati dal socio poco prima della pausa estiva, siano in grado di gestire una situazione che, a nostro parere, si sta facendo sempre più difficile mettendo a rischio la sopravvivenza di centinaia di posti di lavoro? 

Signor Prefetto, speriamo che dopo le “favole” che Le sono state raccontate nella prima parte del 2022, Lei possa riprendere in mano la questione, convocando un nuovo tavolo di lavoro e dando evidenza a noi lavoratori della Corden Pharma ed all’intera cittadinanza che le speranze nate dopo il suo primo intervento non sono state poste invano”. 

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