Non ci sono buone notizie dall’incontro avvenuto oggi, presso la sede di Unindustria a Latina, tra Corden Pharma e le Organizzazioni Sindacali in merito alla procura di Licenziamento collettivo in atto. Dopo una prima fase interlocutoria in cui le Organizzazioni sindacali hanno chiesto aggiornamenti in merito ai volumi 2019, alla convocazione di domani al Ministero dello Sviluppo Economico e all’incontro con i Commissari, il vertice in Unindustria è entrato nel vivo.
L’azienda ha ribadito l’assoluta necessità di ridurre il costo del lavoro, comunicando che solo 92 dei 491 dipendenti di Corden Pharma sono correttamente inquadrati, mentre gli altri lavoratori sono da uno fino a sette livelli in più rispetto la loro mansione. L’azienda ha sondato la disponibilità dei sindacati a discutere di una riduzione dei costi.
I sindacati hanno avanzato alcune perplessità affermando con nettezza che gli accordi si fanno nelle sedi preposte e non su altri tavoli o attraverso la stampa. Inoltre, è stata ribadita la disponibilità ad affrontare una discussione sui costi che però deve necessariamente basarsi su alcuni punti fermi:
- Riduzione dei licenziamenti inseriti in procedura;
- allargare la discussione inerente un rallentamento delle esternalizzazioni durante il periodo di Cassa Integrazione Straordinaria;
- inserimento da parte del Socio unico di capitali per la gestione degli esuberi;
- piano di rilancio aziendale.
La rappresentanza sindacale unitaria insiste con la razionalizzazione dei costi, in direzione di quelli che non sono più sostenibili eticamente o sono ormai superati come il sovra inquadramento del personale o i super minimi. Nessun taglio su istituti quali quello della contrattazione di secondo livello in maniera orizzontale.
La sensazione è che un terreno comune tra azienda e sindacati possa essere trovato in merito alla riduzione degli esuberi attraverso anche lo strumento delle esternalizzazioni.
