COOP E MIGRANTI, TIERO: “FAMIGLIA SOUMAHORO HA MESSO RADICI A LATINA CON COLETTA”

L'assistente sociale di origini ruandesi Marie Thérèse Mukamitsindo, fondatrice della Cooperativa sociale Karibù

Caso Karibu-Aid, Tiero: “Affari per le coop gestite dai famigliari di Soumahoro. Massima fiducia nell’attività investigativa della Procura”

“Sgombriamo il campo da ogni equivoco: sulla vicenda che vede coinvolto l’onorevole Soumahoro, il colore della pelle non c’entra nulla. La Procura di Latina sta indagando su una serie di cooperative gestite dalla suocera e dalla moglie dell’ex sindacalista dei braccianti. Sembrerebbe per “stipendi non pagati, condizioni di vita ed igienico sanitarie indegne”. Almeno su questo filone si starebbero muovendo gli investigatori di via Ezio. La vicenda colpisce sul piano politico perché, come amava dire Pietro Nenni: “A voler fare i puri, si trova sempre uno più puro che ti epura”.

Enrico Tiero
Enrico Tiero

“Ciò sta accadendo in queste ore all’on.Soumahoro che, da eroe senza macchia degli sfruttati e degli invisibili, quantomeno non si è accorto delle presunte molteplici irregolarità avvenute sotto i suoi occhi nelle Coop gestite da suoi stretti familiari. In questi anni la “Karibù” e “Aid”, stando a quanto riportato sui mezzi d’informazione, avrebbero guadagnato cifre da capogiro: 65 milioni di euro per l’accoglienza dei migranti che, come emerge dall’inchiesta, sarebbero senza cibo, acqua e privati anche dei più elementari diritti.

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“A questo capitolo va aggiunto un altro filone documentato dal giornalista Clemente Pistilli su “La Repubblica”. Vale a dire i finanziamenti che sarebbero stati elargiti dalla Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti alle cooperative “Karibu” (259.000 euro) e “Aid” (298.000 euro) per l’accoglienza e l’integrazione lavorativa dei profughi ucraini. Sarebbe interessante conoscere le ragioni per le quali queste due Cooperative avrebbero fatto molti affari nel nostro territorio, finendo al centro di una inchiesta divenuta di dominio nazionale. Inquieta un passaggio dell’articolo: “Un business che si è consolidato quando la famiglia Soumahoro ha iniziato a mettere radici anche a Latina, la seconda città del Lazio, durante la consiliatura del civico Damiano Coletta, e che si è esteso ad altri centri italiani”. Significativo che a lanciare queste allusioni sia un quotidiano non propriamente di destra come “La Repubblica”.

“Noi, da parte nostra, nutriamo massima fiducia nell’operato della Procura di Latina. Ci impegneremo a stare sempre accanto agli sfruttati e agli emarginati, togliendo il giocattolo della macchina da soldi ai furbacchioni che sfruttano la disperazione dei più deboli, magari per costruire carriere personali”.

Così, in una nota, il vice segretario regionale di FdI, Enrico Tiero.

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