È stato un incontro quello svoltosi ieri a Sabaudia presso l’Hotel Le Palme che ha avuto come tema non solo la candidatura di Latina a capitale italiana della cultura 2026 ma anche la crescente passione per la fotografia nel territorio pontino.
Organizzato da “Racconti di Sabaudia” in occasione della premiazione del contest fotografico collegato all’iniziativa editoriale, ha visto la presenza in sala del Sindaco di Sabaudia Alberto Mosca, dell’assessore all’Urbanistica di Latina Annalisa Muzio e della coordinatrice del progetto in corsa per l’ambita nomina, Arch. Daniela Cavallo.
La sempre più crescente passione per la fotografia, in particolare nel territorio pontino, tradizione e vocazione consolidata del territorio, è stata protagonista di una premiazione che ha raccontato come le oltre ottantamila visualizzazioni delle fotografie pubblicate quest’anno sulle pagine Facebook ed Instagram dei Racconti di Sabaudia siano state particolarmente seguite dal pubblico dei social anche giuria.
Sul podio al primo posto proprio Sabaudia con uno scatto di due cani che corrono sulla spiaggia con lo sfondo del monte Circeo firmato da Massimo Furlan, al secondo posto Latina con Flavio Ferron e i suoi fenicotteri in volo, al terzo Terracina con Giuseppe Camastro e un tramonto tra le dune. Assegnato anche il Premio Enel vinto sempre da Massimo Furlan con una suggestiva fotografia illuminata dal chiarore rosato delle prime luci dell’alba. Il Premio Regione Lazio è andato a Francesca Zito e al suo paesaggio riflesso sulle acque del lago di Paola. Il Premio Venus per l’ambiente a Vincenzo Bamundo con Villa Volpi stagliata nel cielo, il premio Emore, giunto alla sua seconda edizione, dedicato alla memoria dello storico fotografo di Sabaudia Alfredo Vitali è stato assegnato a Ciro Faraldo per una spettacolare alba a ventaglio sulla spiaggia di Sabaudia.
Nell’incontro è stato anche evidenziato come nella candidatura a capitale italiana della cultura 2026 Latina abbia posto l’ambiente e il paesaggio con la terra e i suoi prodotti al centro del suo pensiero, la memoria rurale e contadina come un’eredità culturale, una storia passata da preservare perché continui ad essere nel futuro una narrazione continua per il territorio.
Non sono solo la perfezione dell’architettura razionalista delle città di fondazione, l’importante patrimonio archeologico e la vocazione letteraria e artistica di un territorio in continuo fermento evolutivo a guidare la corsa di Latina. E’ una candidatura che affonda le sue radici anche in quella memoria storica ereditata dalla cultura contadina del ‘900 mescolata oggi a quella di una mano d’opera agricola moderna e tecnologica che sigla un nuovo patto tra città e campagna.
“Educare, ricercare, dare carattere e un’identità riconoscibile ai territori e alla loro valorizzazione non solo turistica, cucendone insieme le eccellenze presenti sono gli obiettivi della nostra candidatura – ha affermato il Sindaco Matilde Celentano non presente all’incontro per altri impegni istituzionali – la rigenerazione e la valorizzazione sono gli obiettivi di una corretta Governance del Territorio che ha bisogno di strumenti innovativi per adeguarsi a cambiamenti e trasformazioni in continua evoluzione”.
“La valorizzazione di un territorio – ha specificato l’Assessore all’Urbanistica di Latina Annalisa Muzio – deve essere identitaria, frutto di una attenta analisi e di confronto con il territorio stesso, per poter contribuire anche ad una innovazione urbana”.
“Latina avrebbe potuto essere una delle città invisibili raccontate da Italo Calvino- ha proseguito l’Arch. Cavallo – città nate dall’immaginazione come realizzazione di un desiderio. E Latina, con questa sua candidatura, sta ricercando quella sua giusta lucentezza non ancora completamente espressa che, come per l’arte, riesce a rendere visibile l’invisibile”.