L’attuale consigliere comunale di Sabaudia Vincenzo Avvisati è stato condannato dalla Corte dei Conti per rimborsi non dovuti
La notizia è l’ennesima afferente a una piccola sottrazione di denaro pubblico dalle casse dell’erario, in questo caso da quelle del Comune di Sabaudia. Acquista, però, un po’ più di clamore se si considera che a essere condannato è uno il cui curriculum recita una lunga trafila nella pubblica amministrazione che dovrebbe, quantomeno, suggerire una conoscenza e, sopratutto, un’attenzione e un’etica che non c’è stata. Tutt’altro.
La storia è quella dell’attuale consigliere comunale di minoranza di Sabaudia, in quota alla lista “Amare Sabaudia“. Un amore che sicuramente sarà sincero ma non ben dimostrato se, come hanno sentenziato i giudici contabili della Corte dei Conti, Vincenzo Avvisati, ex presidente del consiglio comunale di Sabaudia, dovrà risarcire una somma vicina ai 6000 euro per essersi fatto rimborsare viaggi da Bassiano (suo comune di residenza) a Sabaudia senza, in realtà, averli mai fatti. La richiesta degli inquirenti ammontava a 7500 euro ma non è stata raggiunta la prova sul reale domicilio del consigliere.
Le indagini su di lui sono partite nel 2016 grazie all’invio di un esposto anonimo da parte di un whistleblower (ndr: informatore o soffiatore che dir si voglia) che ha informato le autorità competenti di quanto avveniva.
La Guardia di Finanza, che ha indagato sul caso, è arrivata alla conclusione che sì, Avvisati aveva dichiarato di aver sostenuto spese di viaggio per andare in Comune, tra il luglio 2013 e il maggio 2016, indicando persino i chilometri percorsi, e la benzina pagata, da Bassiano a Sabaudia.
Tuttavia, per gli investigatori non è vero niente. E sì che il periodo messo ai raggi x vedeva Avvisati con un ruolo istituzionale nell’ex amministrazione Lucci: presidente del Consiglio Comunale. E chissà cosa avranno pensato, dopo la condanna della Corte dei Conti, i cittadini di Bassiano di cui Avvisati è stato Sindaco dal 2004 al 2009.
L’allora presidente del consiglio comunale – così hanno sostenuto le Fiamme Gialle – pare non vivesse più a Bassiano ma, probabilmente per onorare al meglio la sua carica a Sabaudia, si era trasferito dal suocero a Borgo San Donato. Un aspetto della vicenda che, va detto, per i giudici non è stato sufficientemente provato da chi indagava.
Di sicuro, invece, e questo gli investigatori l’hanno provato, c’è che Avvisati si è fatto rimborsare i viaggi in 315 occasioni che, dopo le verifiche, sono risultate non corrispondenti a sedute di consigli comunali o commissioni o altro ancora. Insomma, una sorta di viaggio fantasma effettuato più di 300 volte. E sì che Avvisati manco ha la patente!
Quel che è importante sottolineare, anzi a farlo lo hanno fatto i giudici, è che l’ex primo cittadino di Bassiano, essendo un dipendente comunale, “non poteva non essere edotto in ordine alla rimborsabilità o meno delle spese di viaggio”, e “in considerazione anche della reiterazione della condotta”, Avvisati avrebbe “scientemente indicato ogni sua presenza in Comune, al fine di ottenere i rimborsi non dovuti delle spese”. Uno, per giunta, che ha lavorato anche in Poste Italiane e poi è stato assunto come dipendente alla Asl dal 1979, e ancora, dal ’90 al 2001, prima consigliere e poi pure assessore all’interno della 13esima Comunità Montana.
Insomma, dopo una vita nel pubblico e per il pubblico, amarne un po’ di più le casse proprio no?