C’è anche Adriana Marucco in corsa per la segreteria del PD Latina. Insegnante di scuola secondaria, responsabile di progetti presso la Casa Circondariale di Latina, responsabile di un doposcuola per bambine, bambini, ragazze e ragazzi del quartiere Nicolosi, candidata al Consiglio Comunale alle ultime elezioni amministrative.
“Il senso della mia candidatura – spiega in una nota – ricalca quello che cerco ogni giorno come insegnante e come operatrice del terzo settore: partecipare in modo attivo alla vita sociale della città, fare politica per prendersi cura della comunità, contribuire al benessere della nostra società. Sento infatti, come cittadina, come insegnante e come donna, che è il momento di dare un contributo alla costruzione di un nuovo modello politico per il nostro Partito e per la nostra città”.
“È evidente – riprende – che il partito necessiti di un ripensamento profondo, di forti scelte di contenuto, di affrontare con coraggio una svolta che si configuri anche come una sfida, complessa quanto stimolante. Credo che dobbiamo prima di tutto tornate tra la gente, quella che vive quotidianamente la realtà del lavoro precario, dell’emergenza abitativa, del bisogno di curarsi. In particolare, occorre prestare attenzione ai giovani e agli anziani, facce diverse di una stessa medaglia e, spesso soli e disorientati, portatori di un malessere di tipo psicologico e fisico. Dobbiamo ristabilire contatti, appassionare alla politica, aprire crepe nel muro di indifferenza e di sfiducia che inevitabilmente porta all’astensionismo. Dobbiamo, assolutamente, porci in posizione di ascolto e dimostrarci propositivi”.
Marucco evidenzia anche alcuni punti da cui far ripartire la città: “Non possiamo prescindere da un’analisi del territorio. Penso a questioni come l’urbanistica ed il rischio idrogeologico. Latina deve appropriarsi del suo ruolo di capoluogo, deve sviluppare la sua vocazione di città universitaria, deve aprire un dialogo con le tante comunità provenienti da varie parti del mondo che ormai ne sono parte integrante, deve trovare spazi dove coltivare la cultura. Penso, per esempio, all’ex Banca d’Italia come sede di una nuova biblioteca, dinamica e interattiva, senza tralasciare l’importanza basilare di creare punti di riferimento nei quartieri più difficili e nelle periferie, che non possono esser pensati come non luoghi o luoghi di marginalità ma ripensati come fucina di grandi potenzialità”.
“Affinché tutto questo possa avvenire – spiega Marucco in conclusione – è indispensabile lavorare in un clima di scambio e confronto, nel segno del rispetto e del pluralismo. Proponiamo una candidatura alternativa, per portare un contributo di idee e di visione all’interno del congresso. Una candidatura per aiutare il PD. Dobbiamo abbracciare una fase di maturità che passa, oltre che dall’apertura al territorio, per la completa amalgamazione di tutte le componenti che compongono il partito. Questo congresso, indipendentemente dal suo esito, deve essere l’occasione per stabilire stili, linguaggi, modelli e metodi nuovi. Più inclusivi e plurali. Senza cadere nella tentazione dell’ostacolarci con l’un l’altro. Una nuova stagione politica può aprirsi davvero e questo congresso potrà dimostrarlo: scambio di idee, confronto, idee. E trovare sintesi in un unico obiettivo comune: fare il bene della città. Solo così potremmo essere una vera alternativa all’immobilismo e all’inconcludenza di un centrodestra che rimane troppo ancorato al passato e impegnato in litigi tra i partiti che lo compongono e che hanno l’effetto di non mettere al centro il bene della città”.