L’ex consigliere regionale campano dell’Udeur, Nicola Ferraro, ha subito la confisca dei beni e non riceverà il vitalizio: nel suo patrimonio confiscato compresi due fabbricati a Gaeta e Formia
La Guardia di Finanza di Caserta e la Polizia di Stato gli hanno confiscato beni mobili e immobili per un totale di 4 milioni di euro, compresa la pensione e tutte le indennità maturate durante la carica. Il provvedimento è stato disposto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere alla luce di una precedente sentenza che lo ha condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione camorristica. Ferraro, 59 anni, in qualità di imprenditore nel settore del trattamento dei rifiuti è ritenuto dai giudici un colletto bianco del clan dei Casalesi, nello specifico con le fazioni Schiavone e Bidognetti
Il sequestro eseguito dagli agenti rappresenta la fase conclusiva di un’articolata indagine svolta dalla Divisione polizia anticrimine della questura di Caserta e dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme Gialle del capoluogo, che ha permesso di ricostruire gli asset patrimoniali e finanziari che risultavano nella disponibilità dell’ex consigliere, eletto con l’Udeur nel 2005. Beni che secondo gli investigatori sarebbero stati acquisiti con i proventi delle attività illecite messe in piedi con la camorra. In particolare sono stati sottoposti a confisca nove fabbricati, tra cui uno Gaeta di 88 metri quadri, e uno a Formia di 92 metri quadri, un terreno, le quote di due società, un’autovettura e una moto, le disponibilità finanziarie presenti in numerosi conti correnti, conti di deposito ed altri investimenti finanziari. Nell’elenco compaiono anche le indennità ricevute per l’intero periodo di consiliatura alla Regione Campania, per un valore di oltre 800mila euro, oltreché al vitalizio.