La città di Gaeta protagonista – e vittima – di alcuni dei procedimenti giudiziari più gravi che si svolgeranno nelle prossime settimane eppure in nessun procedimento la città si è costituita parte civile. Il candidato a sindaco Antonio Salone chiede spiegazioni all’amministrazione comunale
“Bisogna riconoscere alla città di Gaeta e alla sua amministrazione comunale, di essere stata capace in questi dieci anni di guida del sindaco Mitrano, di essere finita come nessun altro in molte delle principali operazioni investigative, processi e scandali che hanno riguardato l’intera provincia di Latina. Vicende penali gravissime – spiega l’ex assessore Antonio Salone – che hanno riguardato alti esponenti del mondo della politica locale e cittadina, commettere reati proprio grazie all’utilizzo del loro ruolo pubblico. Ma il fatto ancora più grave è rappresentato dalla circostanza che seppure questi reati possono essere ricondotti alle responsabilità delle singole persone, il Comune di Gaeta inteso come massimo rappresentante della città e dei suoi cittadini, pure sarebbe dovuto sentirsi chiamato a difendere i propri interessi e la propria onorabilità e prendere le distanze da certe situazioni e personaggi invischiati in vicende così inquietanti. E questo non è mai successo”.
“A breve infatti si aggiorneranno alcuni procedimenti penali che vedono la città di Gaeta protagonista della cronaca giudiziaria. A cominciare dall’udienza del 21 ottobre prossimo che porterà di fronte alla giustizia i presunti responsabili della truffa del concorso Asl, nel quale politici di spicco della Provincia di Latina e funzionari pubblici dell’Asl hanno truccato un concorso pubblico per far ottenere il posto nell’azienda sanitaria provinciale ad amici e parenti della politica sul territorio. Ovviamente non poteva mancare Gaeta che vede addirittura il figlio della presidente del Consiglio comunale Pina Rosato, anch’essa dipendente Asl, essere uno dei privilegiati ai quali sono state passate le domande per vincere il concorso nel quale poi si è effettivamente piazzato tra i primi. La Rosato è ovviamente ancora tranquillamente al suo posto di presidente della massima assise cittadina, a garantire l’onorabilità e il rispetto per le istituzioni. Arrestato pure il suo capo politico e amico di lunga data, l’ex senatore Claudio Moscardelli, riconosciuto ai vertici di questa schifezza.
Bene da allora il sindaco di Gaeta, la sua giunta e l’intera maggioranza, non hanno mai preso le distanze da questa vicenda, né hanno mai inteso chiedere le dimissioni della Rosato. Fatto ancora più grave è che il Comune di Gaeta non si è nemmeno costituito parte civile all’interno del procedimento giudiziario, cioè non ha nemmeno fatto valere un diritto di tutti noi cittadini di chiedere di essere tutelati e non accostati a certe vicende affermando con forza di essere parte lesa rispetto a vicende così gravi, e chiedendo ovviamente il risarcimento del danno per il danno d’immagine ed eventualmente economico cagionato da costoro. Cosa che hanno ovviamente fatto sia Regione Lazio, Asl e pure il Comune di Latina. Noi no”.
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“Ma non finisce qui, perché poi il 7 novembre successivo, Gaeta tornerà di nuovo in tribunale, luogo dove la nostra città passa più tempo che a sistemare i molti problemi irrisolti che abbiamo. Questa volta si tratta di individuare responsabilità e reati commessi dagli indagati nella gravissima vicenda relativa al settore urbanistica del Comune composto senza dubbia anzitutto da dipendenti e funzionari corretti e perbene tra i quali si annidano però eventuali criminali e faccendieri che la giustizia chiama a essere giudicati. Dalle indagini sono emersi fatti gravissimi, non solo legati a possibili contiguità con il mondo della camorra con il rilascio di licenze edilizie a persone dalla dubbia provenienza, ma addirittura alcuni di loro avrebbero omesso di considerare rischi gravissimi per la salute pubblica ed eventuali verificarsi di calamità naturali, rilasciando permessi a costruire addirittura consapevoli del rischio frane dove si costruivano palazzine residenziali”.
“Pensate che il Comune di Gaeta si sia certamente costituito parte in un processo così grave? Pensate che sarebbe ovvio anche a un bambino che il Comune e quindi tutti noi, e tutti gli altri dipendenti onesti e anche la politica, senza dubbio prenderanno le distanze da una situazione di questo tipo? Pensate che il sindaco e la sua maggioranza chiamati a costituire la parte civile di tutti noi contro questo schifo per il quale chiediamo un risarcimento abbiano senz’altro tutelato i nostri interessi? No, vi sbagliate, nemmeno stavolta. Insomma delle due l’una: o l’amministrazione comunale e il Comune di Gaeta fanno finta di niente per incapacità e negligenza, il che sarebbe gravissimo, e ci lascia chiedere una volta per tutta in mano di chi abbiamo messo il nostro presente e il nostro futuro, oppure consapevoli di quanto avrebbero potuto fare non lo hanno fatto e a questo punto vorremmo sapere i motivi visto che oltre al danno subito, questi incapaci ci costringono anche alla beffa di non vedere tutelati i nostri diritti, la nostra onorabilità e il nostro rispetto per le leggi”.
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