CONCORRENZA ILLECITA CON L’AGGRAVANTE MAFIOSA: NUOVO PROCESSO PER PAGLIAROLI

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Illecita con l’aggravante mafiosa: si è aperto un nuovo procedimento penale a carico dell’imprenditore Umberto Pagliaroli

Un nuovo processo dinanzi al Tribunale di Latina, nel collegio presieduto dal Giudice Gian Luca Soana, che vede alla sbarra per reati aggravati dal 416 bis Umberto Pagliaroli, l’imprenditore già coinvolto nel processo scaturito dall’indagine (denominata “Scheggia”) della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e co-imputato con l’ex moglie e ex consigliera regionale del Pdl, Gina Cetrone, oltreché con il boss del clan Di Silvio, Armando detto “Lallà”, e il figlio Gianluca Di Silvio.

In questo procedimento, l’imprenditore di Terracina, il 52enne Pagliaroli, difeso dagli avvocati Oropallo e Gallinelli, deve rispondere del reato di illecita concorrenza con minaccia e violenza con l’aggravante del 416 bis.

Il processo scaturisce dall’indagine “Scheggia” della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma – in aula oggi, 13 ottobre, l’accusa era rappresentata dal Pm Luigia Spinelli che ha lo stesso ruolo nel processo madre denominato “Scheggia – nata dalle dichiarazioni rese a verbale dai collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo, un tempo affiliati ai clan Travali e Di Silvio. Il primo testimone dell’accusa, infatti, sarà proprio il figlio di Costantino “Cha Cha” Di Silvio, ora collaboratore di giustizia, Renato Pugliese.

Il Collegio del Tribunale ha ammesso le prove e la lista testimoni: alla prossima udienza, oltreché a Pugliese, verranno esaminati dal Pm Spinelli anche due ufficiali di polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini.

*PER UN ERRORE, IN DATA 12 OTTOBRE 2022, ERA STATA RIPORTATA ERRONEAMENTE LA NOTIZIA PER CUI PAGLIAROLI SAREBBE STATO IMPUTATO ANCHE DI RAPINA, ESTORSIONE, MINACCIA E VIOLENZA PRIVATA. L’UNICO REATO CONTESTATO A PAGLIAROLI NEL PRESENTE PROCESSO, DESCRITTO DALL’ARTICOLO, È QUELLO DI ILLECITA CONCORRENZA CON VIOLENZA O MINACCIA

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