Concordato Sicamb, il futuro dell’azienda delle tecnologie aeronautiche e aerospaziali di Latina: per Fiom Cgil ci sono spiragli dopo l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico
Si è tenuto in data 13 maggio l’incontro con il MISE, con la Regione Lazio, Invitalia, Unindustria, la D.A. Sicamb S.p.A. e le O.O.S.S. L’azienda ha illustrato il piano di avanzamento della procedura concorsuale, che vedrà nel prossimo primo luglio una data fondamentale per l’adunanza dei creditori e il loro voto e successivamente l’auspicabile omologa dello stesso.
Rispetto alla fase iniziale (febbraio 2020) – si legge in una nota di Fiom Cgil Roma e Lazio – la procedura ha avuto un’evoluzione positiva con il nuovo assetto societario che vedrà la partecipazione diretta di soggetti industriali come ST Aerospace, Delta Group, Martin Baker, nonché il Mise attraverso Invitalia.
A garanzia della partecipazione dei nuovi soggetti investitori, gli stessi – spiega il sindacato – hanno assicurato il loro intervento sottoscrivendo delle fidejussoni, subordinate all’omologa del concordato. La D.A. ha inoltre illustrato alcune linee guida del piano pluriennale tramite manovra finanziaria, strategie industriali, ricavi dalle vendite, senza però affrontare in modo dettagliato un reale piano industriale.
Nel suo intervento, la Fiom CGIL, ha ribadito, come già accaduto in altre sedi, la necessità di porre l’attenzione su alcuni punti ritenuti fondamentali.
Salvaguardia dei livelli occupazionali e incremento degli stessi innanzitutto per l’uscita naturale e fisiologica di un alto numero di maestranze, e in secondo luogo, per l’aumento previsto dei carichi produttivi che dovrebbe generare nuova forza lavoro.
Mantenere i livelli produttivi all’interno del sito, tenuto conto dell’alta professionalità delle maestranze e del know how acquisito nel settore e nel tempo, evitando quindi il più possibile di esternalizzare le lavorazioni.
Efficienza, manutenzione ordinaria e straordinaria e nuovi investimenti sugli impianti ad oggi diventati obsoleti e non performanti. Oggi questi sono elementi di estrema criticità, ed è per questo che la Fiom ribadisce la necessità di monitorare con frequenza e costanza il piano illustrato dalla D.A.
Non c’è dubbio – conclude la nota della Fiom – che il punto centrale oggi sia arrivare all’omologa del concordato, ma se veramente si vogliono realizzare le attività annunciate e soprattutto farle dentro lo stabilimento e non fuori, non si può prescindere dall’ammodernamento degli attuali impianti e dall’acquisto di nuovi macchinari. Solo così sarà possibile ridare prospettive industriali e occupazionali al territorio.