Concessioni balneari a Latina: il Comune di Latina le estende fino al 31 dicembre del 2021, per il bando di selezione pubblica nessuna data a causa della pandemia
Nell’attuale incertezza ed aleatorietà del quadro giuridico di riferimento che non risulta “pienamente definito” – si legge nella determina pubblicata dal “Servizio Trasporti, Mobilità, Piste Ciclabili E Marina” e firmata lo scorso 1 febbraio dal Dirigente del Comune di Latina Giuseppe Bondì -, nonché alla luce dell’ormai notorio parere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“la necessità di procedere agli affidamenti delle concessioni – tra cui quelle riguardanti i beni demaniali marittimi ed aventi finalità turistico ricreative – mediante lo svolgimento di procedure ad evidenza pubblica”) e della lettera della Commissione Europea, datata 3 dicembre, di costituzione in mora, “non è possibile procedere all’estensione temporale automatica – scrive il Comune di Latina – fino al 31 dicembre 2033 delle concessioni demaniali marittime assentite dal Comune di Latina in scadenza al 31 dicembre 2020“.
Con buona pace, ad esempio, del Comune di Terracina che già è avanti nelle concessioni balneari con l’affidamento di gestione a terzi che dureranno almeno altri 5 anni: anni 2021, 2022, 2023, 2024 e 2025 “in considerazione dell’estensione della validità del titolo demaniale fino al 31/12/2033”. L’ente comunale di Terracina, incurante delle ultime determinazioni, più o meno contraddittorie sul tema delle concessioni, ha già quindi espresso la volontà di affidare ai privati i quattro tratti più ambiti su Viale Circe, con importi che vanno da 176mila euro fino ai 428mila euro della spiaggia all’altezza di Piazzale Aldo Moro.
Eppure, Latina e Terracina non distano molti chilometri di distanza, pur sembrando due Stati distinti.
L’ente latinense di Piazza del Popolo, con la determina firmata dal Servizio “Marina”, prende, invece, atto che, ai sensi dell’art. 182, comma 2 della Legge n. 77/2020, è al momento inibito all’Amministrazione Comunale il potere di porre in essere procedure di evidenza pubblica per il rilascio o per l’assegnazione delle aree oggetto di concessione e che, nelle more dell’avvio delle suddette procedure, si rende necessaria una proroga tecnica della validità delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico – ricreative, temporalmente limitata, al fine di garantire nell’immediato futuro e senza soluzione di continuità l’interesse pubblico ad un’ordinata gestione del demanio marittimo e la fruizione dei servizi connessi, senza violazione dei princìpi del diritto eurounitario, anche in considerazione delle urgenti ragioni di sanità e di salute pubblica, di salute e di sicurezza dei lavoratori, di sostegno al lavoro e all’economia, di equa politica sociale, che il legislatore nazionale ha posto a fondamento di una serie di provvedimenti normativi in molteplici settori della società civile e dell’imprenditoria a seguito dell’emergenza epidemiologica COVID-19, evento eccezionale ed imprevedibile tutt’ora in atto.
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Il provvedimento comunale stabilisce quindi che la validità temporale e l’efficacia delle concessioni demaniali marittime, con scadenza fissata al 31.12.2020, è estesa al 31 dicembre 2021. E viene fatta salva – come riportava un articolo di Latina Tu che può essere letto al link su – la possibilità di eventuale, ulteriore estensione temporale qualora alla suddetta data non sia ancora cessata l’emergenza epidemiologica “COVID 19”, tenendo comunque conto anche dei futuri pronunciamenti della Commissione Europea sull’attuale procedura di infrazione della legge italiana rispetto alla normativa comunitaria (legge Bolkenstein), avviata in data 3 Dicembre 2020 con lettera di costituzione in mora, e del preciso quadro normativo di riferimento che all’esito verrà definito dal legislatore.
Covid e proroghe vanno a braccetto, questo lo si è visto per molti ambiti in ambito locale e nazionale. Preoccupante, invece, che enti della stessa provincia interpretino ciascuno a modo suo l’intendimento generale il quale, seppur ingarbugliato, c’è ed è stato stabilito da Antitrust e, soprattutto, da una procedura d’infrazione europea – più, nervosamente dal punto di vista legislativo e giudiziario, il Decreto Rilancio, le note esplicative del Mise e diverse sentenze del Consiglio di Stato che fanno, però, a botte con i pronunciamenti dei tribunali amministrativi di alcune Regioni. Tuttavia, andare pirandellianamente “ciascuno a suo modo” produce il caos e un senso di ingiustizia, a ragione o a torto, in chi opera sui litorali.
Per ora, a Latina, un altro anno ancora per i 19 stabilimenti balneari, più il ristorante, che occupano l’arenile da Capo Portiere e Foce Verde.