CON ARMI E MUNIZIONI IN GIRO PER LATINA: RIMANGONO IN CARCERE CAROCCI E FINOCCHIARO

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Il giudice delle indagini preliminari ha trovato prive di credibilità le versioni dei due arrestati: rimangono in carcere Finocchiaro e Carocci

Stefano Carocci, 38 anni, e Pietro Finocchiaro, 40, entrambi residenti nel capoluogo pontino, hanno risposto al gip Giuseppe Cario che li interrogava dopo che i due sono stati fermati, alla guida di un auto, dai Carabinieri pontini e trovati con 3 pistole, persino col colpo in canna, e diverse munizioni.

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Anche la terza persona che viaggiava con loro, Fabiola Fiore, 29 anni, di Velletri, è stata interrogata, dopo essere stata arrestata e ristretta nel carcere di Rebibbia. A differenza dei due uomini, la 29enne è stata liberata dal gip poiché ha sostenuto di non sapere cosa celasse la busta trovata in mezzo alle gambe di Finocchiaro.

Carocci e Finocchiaro hanno provato a spiegare che il mini-arsenale che i militari hanno trovato loro in auto non era altro che un ritrovamento. Infatti, Finocchiaro ha detto di aver per caso rinvenuto in giro le pistole due giorni prima dell’arresto e di averle portate con sé in casa, con l’obiettivo di buttarle via quanto prima. In più, il 40enne ha tentato di sollevare da ogni responsabilità Carocci confermando la versione di quest’ultimo, ossia che non ne sapeva niente delle pericolose armi che quella sera stava portando dentro la sua auto.

La versione dei due è risultata non credibile agli occhi del giudice che ha convalidato l’arresto per entrambi, confermando il quadro indiziario “grave” con “allarmanti le modalità del fatto”.

Ad acuire i sospetti sui due uomini, ci sono alcuni messaggi scambiati via Whatsapp in uno dei quali Carocci chiede a Finocchiaro: “Ma tutte e tre?“. Un rimando che sembra proprio riferirsi alle tre pistole trovate nella loro disponibilità.

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