COMMISSIONE ANTIMAFIA PER ANZIO E NETTUNO: “QUI CI SONO TUTTE LE MAFIE, TROPPO POCHE LE FORZE DELL’ORDINE”

Comune di Anzio

Commissione antimafia ad Anzio: “Ad Anzio e Nettuno, comuni commissariati per mafia, c’è di tutto: ‘ndrangheta, camorra, Cosa Nostra e clan locali”

“Mancano però le forze dell’ordine, sono troppo poche”. Così ha dichiarato la presidente della commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo, presente alla seduta della commissione regionale che si occupa di criminalità organizzata convocata oggi al Municipio di Anzio, commissariato come il comune di Nettuno nel 2022.

“Dobbiamo raccontare fuori da qui qual è la geografia dei clan su questo territorio e come questi utilizzano le nuove generazioni”, ha spiegato. Per Colosimo è debole la presenza delle forze dell’ordine. “Auspico che ci saranno dei rinforzi e, come ho già fatto per Foggia, sono disposta a chiederli. Qui c’è una presenza nota della ‘ndrangheta con una locale che viene da Santa Cristina d’Aspromonte, abbiamo la presenza acclarata di diverse famiglie, i Gallace, i Peronace, i Madaffari e i Tedesco ma abbiamo anche una presenza importante dei clan camorristici. Tra questi ultimi segnaliamo la lunga mano del clan Moccia e del clan Mallardo. Allo stesso tempo, poi qui c’è anche un braccio di Cosa Nostra catanese”.

“Da qui – ha continuato Colosimo – partono gli accordi per la gestione di alcune piazze di spaccio di Roma”. La Presidente della commissione antimafia si è concentrata sul fenomeno del racket. “Negli anni 80 la prima cosa emersa su questo territorio e’ stato proprio il racket ed è una costante rimasta. È un modus operandi dei clan per controllare e intimidire il territorio”.

Condivide la stessa preoccupazione Walter Verini, capogruppo Pd in antimafia. “Occorre sostenere fortemente il lavoro dei Commissari dei comuni di Anzio e Nettuno sciolti per infiltrazioni mafiose». Per l’esponente democratico «la situazione è gravissima. La ‘ndrangheta e altre organizzazioni criminali sono presenti e radicate. In quelle realtà, nel litorale laziale, nella Provincia di Latina». I clan «colpiscono, intimidiscono, fanno attentati. In questi anni, grazie a infiltrazioni e complicità nella politica e nelle istituzioni, ma anche in forze imprenditoriali, sono cresciuti racket, estorsioni, corruzione, usura, riciclaggio, affidamenti irregolari di appalti». Per Verini è necessario sostenere il lavoro della magistratura ma anche «l’antimafia sociale e le associazioni. Occorre lavorare per un radicale rinnovamento della politica, e per un forte ruolo positivo di trasparenza delle associazioni imprenditoriali e di categoria nei confronti dei propri associati. Il lavoro delle Commissioni guidate dai Prefetti Scolamiero e Reppucci deve continuare e attorno a loro si devono creare vicinanza e collaborazione di tutte le forze che si battono per la legalità in quel difficile territorio”.

“Lo avevo chiesto e l’ho ottenuto: portare la commissione Antimafia, con le Istituzioni e le Autorità competenti, direttamente nei Comuni di Anzio e Nettuno affinché lo Stato potesse dare un forte segnale di vicinanza alla società civile impegnata per il ripristino della legalità. Ringrazio le Commissioni prefettizie di Anzio e Nettuno per il grande lavoro svolto finora. Ora è fondamentale sciogliere quel velenoso intreccio tra politica e criminalità organizzata. A tale proposito siamo fiduciosi che il Tribunale di Velletri emetterà al più presto la sentenza di incandidabilità, con l’elenco degli esponenti politici delle giunte di Anzio e Nettuno, in modo da dare le coordinate necessarie all’opinione pubblica per individuare, entro le prossime elezioni europee 2024, una classe politica in grado di instaurare un nuovo patto di rappresentanza basato sui valori di legalità e rinascita socioculturale”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, Vicepresidente della Commissione Antimafia alla Pisana, a margine della seduta svoltasi oggi presso il Comune di Anzio in convocazione congiunta con l’omologa Commissione parlamentare.

“Un altro obiettivo fondamentale riguarda i beni sequestrati in questi giorni, per lo più ville e immobili di pregio. Visto che i tempi tecnici per il passaggio dal sequestro alla confisca, che li renderebbe effettivamente fruibili alla collettività, sono in genere lunghi, è auspicabile, come già fatto in passato dalla Regione Lazio, si chieda sin da ora al Tribunale delle Misure di Prevenzione l’utilizzo di questi beni per uso istituzionale, magari con uno specifico Protocollo, destinandoli ad esempio come sedi della Protezione Civile o dei Servizi sociali, per evitare che cadano in rovina e per dare subito alla collettività un forte segnale di rinascita di questi territori, vessati periodicamente, come riportato dalle cronache degli ultimi mesi, da atti intimidatori e criminosi”, conclude Mattia.

“Lo scioglimento dei comuni di Anzio e Nettuno determina l’esigenza di bonificare gli organismi interessati e al tempo stesso di bonificare l’intero territorio che presenta un’altissima presenza mafiosa, stabile dagli anni Sessanta – ha detto Federico Cafiero De Raho, deputato M5S, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia – È certamente necessario prorogare il commissariamento e lavorare a ulteriori accertamenti su tutti gli appalti indicati nell’ordinanza di custodia. Bisogna poi intervenire per proteggere le prossime amministrazioni con meccanismi che riescano a garantire una impermeabilità ai condizionamenti e alle infiltrazioni mafiose: a tal fine noi stiamo lavorando a una commissione che possa affiancare il prossimo sindaco e la prossima amministrazione”.

“Nessuno conosce questo territorio meglio di noi – dichiara Alessio Guain, ex consigliere comunale di Anzio e coordinatore provinciale Roma Sud – Quello che vogliamo è che venga resa pubblica la lista degli incandidabili, solo così il territorio potrà ripartire libero da chi in questi anni ha permesso alla criminalità organizzata di distruggere l’ente e il tessuto sociale del comune di Anzio. È necessario rinforzare il personale e i mezzi di Polizia, attualmente insufficienti a coprire l’intero litorale, e soprattutto riorganizzare i settori più importanti dell’amministrazione, come Ambiente, Demanio, Anagrafe e Ufficio Tecnico, che vanno messi in sicurezza a garanzia della corretta gestione della cosa pubblica”.

“Il commissariamento per mafia è una ferita gravissima per i territori e per lo Stato – conclude Adriano Zuccalà, capogruppo M5S Lazio – È importante che le istituzioni monitorino e supportino il lavoro dei commissari perché hanno il compito di traghettare le città a nuove elezioni che dovranno essere trasparenti. Ma è importante allo stesso tempo lavorare per fornire alle forze dell’ordine personale e mezzi adeguati e al territorio gli strumenti per riorganizzare il tessuto sociale, l’anticorpo più efficace contro le mafie. I cittadini devono riconquistare la fiducia nelle istituzioni ed essere parte attiva nella lotta alla criminalità organizzata. Il Movimento 5 Stelle anche in questa occasione ha dimostrato di sapersi raccordare a ogni livello per essere al fianco dei cittadini e delle istituzioni”.

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