“COLTIVO MARIJUANA PER PAGARE LE SPESE MEDICHE A MIO PADRE”: DEFINITIVA LA CONDANNA PER UN 25ENNE DI APRILIA

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Coltivazione di marijuana: diventa definitiva la condanna per un 25enne sorpreso ad Aprilia con le piantine

La Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso di un 25enne, K.D. (le sue iniziali), condannato già in Appello per detenzione di droga ai fini di spaccio. Con sentenza in data 6 dicembre 2022, la Corte d’Appello di Roma aveva riformato la sentenza di primo grado con cui il Gip del Tribunale di Latina, a gennaio 2022, aveva ritenuto il 24enne colpevole del reato, condannandolo alla pena di 2 anni di reclusione e 4.000 euro di i multa. I giudici avevano concesso le attenuanti generiche e rideterminato la pena a 1 anno e 6 mesi oltreché a 3.000 di multa.

I fatti si erano originati ad agosto 2021 quando, ad Aprilia, seguendo due soggetti di nazionalità albanese, i Carabinieri avevano individuato una coltivazione di marijuana: una volta entrati in un capannone, i militari avevano visto un altro giovane, ritenuto complice di K.D., e giudicato separatamente, intento a sistemare dei vasi. Il 25enne, invece, è stato sorpreso nell’atto di staccare alcune foglie.

La coltivazione era organizzata mediante condizionatori ed impianto di irrigazione e le stanze presentavano le pareti foderate di materiale rifrangente. Le piante erano 541 e dalla consulenza tecnica disposta si accertava che si trattava di marijuana. Il 25enne da subito ha ammesso il fatto precisando di coltivare da due mesi la marijuana per conto di terzi, costretto dal bisogno di provvedere alle spese mediche per il padre e che l’amico aveva un ruolo di mero collaboratore.

Ora, in ragione della condanna, il 25enne ha presentato ricorso in Cassazione che, però, lo ha ritenuto infondato e inammissibile.

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