Damiano Coletta inizia la lunga volata che porterà alle elezioni amministrative del prossimo anno: buona la partecipazione all’incontro “Non io, ma noi. Le parole della città”
Di analisi dei problemi della città c’è stato poco, di promozione politica tanta. D’altra parte, Coletta e i suoi, da anni, dimostrano indubitabilmente di saperci fare con le campagne elettorali, anche perché non si vincono a caso due volte di fila le elezioni comunali in una città profondamente di centrodestra, più centro che destra a dispetto della vulgata macchiettistica con cui viene dipinta Latina da decadi al di fuori delle “mura” cittadine.
Due elezioni vinte di fila e non proprio tre, come la retorica ellebiccina aveva sbandierato, perché le ri-elezioni del 4 settembre scorso rimangono una delle pagine più inutili della storia della città.
Oggi, 1 novembre, nella giornata di Ognissanti, al Circolo Cittadino, l’entourage dell’ex primo cittadino e del movimento di Latina Bene Comune aveva preparato un’ottima accoglienza: il sole esprimeva tutta la crisi climatica in cui viviamo, sembrava giugno, invece siamo a 24 ore dalla commemorazione dei defunti.
Tra gli ospiti, moderati dalla giornalista Roberta Sottoriva, c’erano alcune figure tipo della cosiddetta “narrazione” (termine orribile che speriamo cadrà desueto a breve) ellebiccin-colettiana: i giovani dell’università e quelli del progetto che ha reso di nuovo funzionanti il primo chiosco al mare e l’ex tipografia sulla circonvallazione (per anni gestita dalla cooperativa “Il Gabbiano”); c’era il dipendente di Abc che ha reso edotti i cittadini presenti (buona la partecipazione) su come vanno le cose per quanto riguarda la raccolta differenza, arrischiando il proclama che chi non è contento sono quelli che non pagano la Tari.
E c’erano i testimoni delle buone pratiche che Lbc ritiene di aver messo in piedi nei sei anni di amministrazione (5 più l’ultimo bloccato dal ricorso al Tar di Latina nel Cuore) nella città: i patti di collaborazione, 24 in tutto, che consentono ai cittadini di poter curare aiuole e zone dell’area di residenza; e i servizi sociali, cavallo di battaglia della prima amministrazione Coletta, e l’accoglienza dei migranti.
Patti di collaborazione, servizi sociali, giovani, università, cultura. Queste le parole d’ordine nell’incontro di oggi chiuso dal discorso di Damiano Coletta, tornato a fare il medico ma oggettivamente già pronto per tentare di essere proclamato per la quarta volta sindaco. Ovviamente non può dirlo adesso, anzi il primo cittadino ha voluto rimarcare più volte, mutuandolo dal titolo dell’incontro, che bisogna dare spazio al noi e non all’io. Eppure, non potevano mancare accenni alla sua caduta, definita di nuovo come una “pagina nera” della città, e rivendicazioni di dignità e buona amministrazione: dallo sblocco delle assunzioni in Comune con il nuovo concorso che, secondo l’esponente politico, farà arrivare fino a 100 nuovi addetti agli uffici dell’ente entro il prossimo anno; ai soldi della riqualificazione necessaria del Parco comunale “Falcone e Borsellino” per cui sono previsti 5 milioni di euro: “Spero non vadano perduti”, ha detto l’ex primo cittadino.
Insomma, una kermesse legittima, organizzata a puntino, con tanto di note inconfondibili di Lucio Dalla (“Cosa sarà”, la colonna sonora che ha introdotto l’intervento di Coletta) e persino dei Guns N’ Roses a chiudere l’incontro che aveva tutta l’aria di essere l’incipit elettorale di una contesa politica che nel prossimo anno presenterà sorprese.
Coletta, ad ogni modo, non vuole uscire allo scoperto a parole: ha detto che non deve essere per forza lui il candidato sindaco e ha respinto al mittente, seppur senza forzature, una sua candidatura per la Regione Lazio. “Sono disposto a fare un passo di lato”, ha detto l’ex sindaco, anche se a crederci davvero non vi era nessuno tra i presenti in platea (c’erano anche esponenti della coalizione di centrosinistra nella passata consiliatura). Un passo di lato che sembra un necessario inizio felpato dall’understatement, tanto è che tra il pubblico, che bada al sodo ed era venuto al Circolo Cittadino per sentirsi dire chi sarebbe stato il prossimo candidato sindaco, si leva una voce verso Coletta: “Devi continuare te”.
E d’altra parte, al netto di un eccesso di prosopopea fisiologico in eventi del genere e qualche omissione – ad esempio, è stato bypassato, nel racconto amministrativo e politico, che nel secondo Coletta, il centrosinistra è riuscito ad allearsi esplicitamente con la Forza Italia di Claudio Fazzone -, la realtà è che l’ex sindaco fa legittimamente il suo gioco, dimostra di conoscere la mappatura dei problemi (risolverli, poi, è altra cosa) e si trova a suo agio davanti ai cittadini, soprattutto in assenza di alternative in un centrosinistra cittadino che non riesce ad esprimere altro se non lui.
È certo che se il centrodestra continuerà ad affidarsi a personaggi come Michele Nasso (Fratelli d’Italia), l’ex costruttore simbolo di una Latina vorace sul fronte edilizio, e non riuscirà a esprimere un volto giovane e nuovo, soprattutto slegato dalla storia politica dei vari “colonnelli” Calandrini, Durigon, Tiero ecc., beh Coletta e la sua macchina potranno farcela di nuovo. E oggi se ne è avuto un primo assaggio.
“Grazie di cuore a tutti coloro che questa mattina erano presenti all’incontro pubblico al Circolo Cittadino. Ringrazio la moderatrice Roberta Sottoriva e tutti i relatori intervenuti: Bruno Fontanarosa, uno dei promotori del patto di collaborazione di via Pier Luigi da Palestrina, Mirco Dell’Onto, operatore di ABC al servizio nel “porta a porta”, Stefania Krilic, storica funzionaria del Servizio Welfare del Comune di Latina, Edoardo Subiaco, membro del Senato Accademico della Sapienza Università di Roma e Serena Ionta, giovane economista del movimento “Economy of Francesco”.
Il senso di questo evento era quello di comunicare e ribadire una convinzione che, sono certo, è la stessa di tanti cittadini e cittadine di Latina: sei anni e mezzo di lavoro per la città, per riaffermare i valori della trasparenza, della sostenibilità, dell’inclusione e delle pari opportunità non possono andare perduti.Dobbiamo rafforzare questi valori e non è compito che spetta soltanto a un singolo ma a un’intera comunità che vi si riconosce. Ognuno di noi deve sentirsi coinvolto, metterci ancora più impegno. Perché oggi il tema non è se Damiano Coletta sarà di nuovo in corsa alle prossime elezioni oppure no. Se necessario, io posso anche fare un passo di lato e mettere la mia esperienza a disposizione di chi vorrà farsi portatore di questi valori.
Oggi il punto è prendere consapevolezza che abbiamo un capitale umano che non può essere disperso. Non possiamo essere passivi, il nostro futuro sarà presto di nuovo in gioco. Abbiamo una città accogliente, inclusiva, solidale, partecipata. Difendiamola, mettendoci sempre cuore, passione, coraggio. E affermando i valori della dignità umana e del bene comune”.
Così, sulla sua pagina Facebook, Damiano Coletta.