Sorveglianza speciale per Valeriu Cornici, l’uomo accusato di essere stato il principale fornitore di marijuana del Clan Travali
Il Tribunale Penale di Roma, sezione misure di prevenzione, con apposito Decreto, ha emesso nei confronti di Valeriu Gheorghe Cornici, 47 anni, cittadino romeno residente a Latina ed attualmente detenuto, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della Polizia di Stato con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di 2 anni, con la prescrizione di non rincasare la sera più tardi delle ore 21 e non uscire la mattina prima delle ore 7. Cornici arrestato a febbraio scorso nell’ambito dell’operazione Reset è accusato dalla DDA di Roma di associazione mafiosa dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Al provvedimento – spiega una nota della Polizia – si giungeva a seguito della proposta formulata dal Questore di Latina, che riteneva necessaria la misura per contrastare l’altissima pericolosità sociale dell’uomo.
Nell’ambito di mirati accertamenti svolti dalla Polizia di Stato (Divisione Anticrimine), la figura di Cornici si era particolarmente distinta: il suo atteggiamento – prosegue la nota – è sempre stato caratterizzato dalla sistematica propensione alla commissione di reati, dimostrando una notevole capacità a delinquere, tanto da commettere reati associativi.
La carriera delinquenziale dell’uomo iniziava dapprima con la commissione di reati finalizzati alla clonazioni di carte di credito e truffe in genere, per poi evolversi con la commissione di reati contro il patrimonio, falso, sfruttamento della prostituzione, sino a giungere all’adesione ad associazioni criminali dediti al traffico di sostanza stupefacente, destinata al mercato locale ed in genere all’intera Provincia.
In molte occasioni, sebbene scoperto, Cornici forniva alias che gli consentivano di celare, agli occhi della giustizia, il suo reale trascorso criminale, riuscendo così ad ottenere pene più favorevoli.
Nel 2009 è stato colpito da Ordinanza di Custodia cautelare in carcere, quale sodale di una associazione dedita alla commissione di delitti di abusiva captazione di codici per l’accesso ai sistemi protetti delle transazioni economiche telematiche mediante manomissione dei Pos, di abusiva duplicazione di carte di pagamento, per prelievi e transazioni in frode agli istituti emittenti ed ai titolari delle carte medesime, nonché di ricettazione dei predetti codici in previsione della loro utilizzazione per successive operazioni fraudolente, con ramificazioni anche in altri paesi esteri quali Olanda, Inghilterra, Francia, Germania, U.S.A., Spagna, Irlanda, Venezuela, Giordania e Libano.
La progressione criminale lo portava a diventare persona di fiducia di alcuni esponenti di spicco di clan malavitosi locali, con i quali ha intrattenuto affari illeciti di varia natura. Su tutti, Alessandro Zof con il quale è accusato di aver rifornito il Clan Travali nell’ambito delle sostanze stupefacenti. Secondo il collaboratore di giustizia Renato Pugliese, Cornici “controlla il mercato dell’erba a Latina” (dichiarazioni rese nel 2018). Anche per quanto raccontato dall’altro collaboratore di giustizia Agostino Riccardo nel 2018, Cornici, che ha ricevuto pochi mesi fa anche una conclusione indagini per un’asta giudiziaria turbata, “era in grado di far arrivare furgoni pieni di droga, in particolare erba”. Non mancano, per Cornici, tra le frequentazioni pericolose – per quanto stabilito dall’informativa dell’Anticrimine alla base del provvedimento del Tribunale di Roma – quella con il setino Ermes Pellerani, arrestato con lui e Zof nell’operazione Reset (Clan Travali); oppure quella con il sorvegliato speciale Franco Morelli originario di Cisterna. E ancora: Mirko Valle, accusato di rapina ed estorsione; Daniel Vinci, condannato per omicidio in concorso; Marco Zuppardo, fratello del collaboratore di giustizia Maurizio, con precedenti per spaccio e truffa. Infine due nomi che non possono passare inosservati: Carlo Maricca, sorvegliato speciale anche lui, e accusato di tanti episodi avvenuti nel mondo della criminalità pontina, tra cui l’omicidio di Ferdinando Di Silvio detto Il Bello; Marcin Berdowski, detto Marcello, condannato per lesioni e persino falsa testimonianza e divenuto ancor più noto alle scorse amministrative per eleggere il nuovo Consiglio Comunale di Latina, essendosi candidato nella lista Forza Italia a sostegno di Vincenzo Zaccheo Sindaco. “Marcello” recapitò una lettera, anche a Latina Tu, in cui sosteneva di essere cambiato e non più l’uomo di un tempo.
La natura particolarmente violenta del Cornici – conclude la nota della Polizia – ha contribuito ad accrescere la sua considerazione nell’ambito criminale, essendosi reso protagonista di feroci pestaggi nei confronti di soggetti in debito con il clan e, in alcune occasioni, anche di cittadini comuni, che per futili motivi venivano aggrediti ferocemente da questi, anche solo per essere intervenuti in difesa di una ragazza, pesantemente importunata dall’uomo.
Il certosino lavoro di ricostruzione e di raccordo di tutte le generalità fornite dal predetto all’atto della commissione di reati, di ricerca storica degli atti e di riscontro svolto dalla Divisione Anticrimine, hanno consentito di portare alla luce la vera caratura criminale di Cornici e di portarla al vaglio dell’Autorità Giudiziaria che, sulla scorta degli elementi raccolti, ha emesso la misura di prevenzione in argomento.