CLAN DI SILVIO. PATATONE CONDANNATO A 2 ANNI PER ESTORSIONE

Costantino "Patatone" Di Silvio
Costantino "Patatone" Di Silvio

Costantino “Patatone” Di Silvio è stato condannato a due anni per estorsione dal giudice monocratico del Tribunale di Latina

Un fatto minimo se confrontato a ciò di cui è stato capace Patatone nella sua “carriera” criminale, eppure è arrivata, a sorpresa, una condanna che persino l’accusa non aveva chiesto, scegliendo al contrario l’assoluzione per l’imputato.

Niente da fare per il figlio di Ferdinando Il Bello nonché padre dell’ultimo rampollo di casa Di Silvio, “Pescio” il diciottenne che poche settimane fa ha sparato una manciata di colpi al Giochetto contro un’auto di cui ancora non si conosce il proprietario, né tanto meno il movente che ha indotto il giovane a “fare il Far West”.

Sembrava cosa fatta per l’assoluzione: non solo il pm l’ha chiesta ieri in audizione al Tribunale di Latina, ma anche la vittima, una donna con cui Patatone anni fa aveva intrattenuto una relazione, aveva rimesso la querela nei confronti dell’ex amante.

Il giudice monocratico Enrica Villani è stata di diverso avviso, dopo aver ascoltato anche la versione della difesa. L’estorsione si sarebbe concretizzata nel momento in cui Patatone, beneficiario di una casa, aveva chiesto alla sua ex amante – la relazione è stata confermata da un testimone amico di Di Silvio ascoltato ieri in Aula – un corrispettivo in soldi per poter abitarvi.

Secondo la difesa si trattava di un affitto, secondo il giudice Villani invece di una vera e propria estorsione.

Per Patatone due anni di carcere, considerato che già si trova a Rebibbia per l’omicidio di Fabio “Bistecca” Buonamano ucciso, in concorso con lo zio/boss Giuseppe “Romolo” Di Silvio, quando a Latina le varie ramificazioni dei clan sinti, con in testa il clan Ciarelli, avevano deciso di mettere a tacere una banda di italiani che non ne voleva più sapere di accettare le regole di Campo Boario e Pantanaccio (la cosiddetta guerra criminale del 2010).

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