CISTERNA5STELLE BACCHETTA CARTURAN SULLE ROTATORIE

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Dopo un terribile incidente avvenuto sull’Appia nei giorni scorsi, quest’oggi è apparsa su Facebook una nota di Cisterna5stelle, a firma dell’attivista storico Gaetano Furio, in cui il gruppo locale del M5S fa chiarezza sulla situazione della sicurezza stradale e sull’intenzione del Sindaco Carturan di far costruire due rotatorie per limitare gli incidenti che in quel tratto di strada sono stati numerosi negli ultimi anni. Di seguito la nota:

 

QUESTIONE ROTATORIE

Il nostro sindaco, il dott. Mauro Carturan, ha svolto una riunione, dopo il grave incidente avvenuto sulla SS Appia, con il comandante dei Vigili Urbani, il Comandante dei Carabinieri e i tecnici del comune per trovare soluzioni da mettere in atto volti a garantire una adeguata sicurezza del tratto di strada, della prima citata via, su cui ci sono stati diversi incidenti negli ultimi anni, alcuni mortali. In un video pubblicato su Scambiaffari (vedi sotto) dice che non si può più aspettare e bisogna intervenire con due rotatorie, una da realizzare all’incrocio con via Ninfina, ma come ricorda trattasi di una strada provinciale quindi di competenza della Provincia di Latina e l’altra da realizzare all’incrocio con via delle Quaglie, la via di ingresso alla zona industriale di Cisterna. Però, proprio quest’ultima, non ha nulla a che vedere con quell’altra rotatoria per i motivi che vi spiegherò di seguito.  

Nel 2012, quindi stiamo nel periodo in cui c’era il Sindaco Antonello Merolla, si decise di aderire al PNSS (Piano Nazionale Sicurezza Stradale) per poter così richiedere anche un finanziamento da parte della Regione Lazio di 300 mila euro. I lavori di messa in sicurezza dei tratti di strada inseriti nel progetto riguardavano via Dante Alighieri(località Francheschetti), Via Corridoni e Via Santa Maria Goretti (località B.go Flora), sistemazione incrocio Via Enrico Toti e la realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra la SS Appia e via della Quaglia,fondamentale per il PNSS, per un totale di 1,1 milione di euro. Questo ammontare era composto da 300 mila euro provenienti dalla Regione Lazio, 500 mila euro dalla devoluzione di un mutuo e 300 mila euro da avanzo di amministrazione.

Nel 2013, precisamente nel mese di giugno, fu approvato il progetto preliminare con un chiarimento: “Considerato come le opere di sistemazione dell’incrocio via della Quaglia – SS 7 Appia comportino la propedeutica necessità di perfezionamento della relativa variante urbanistica previa acquisizione di appositi atti di assenso sovraordinati (geologico vegetazionale, paesaggistico-ambientale, archeologico, etc.);

A febbraio 2015 ci fu l’aggiudicazione della gara ed iniziarono i lavori di manutenzione straordinaria delle strade sopraccitate, mentre, il mese dopo fu convocata una conferenza dei servizi con gli enti coinvolti nel dare un parere o autorizzazione alla realizzazione della rotatoria. In particolare un ente, cioè la soprintendenza dei beni archeologici invitava “ad un’ulteriore riflessione circa possibili sistemi alternativi utili al miglioramento della sicurezza e del traffico, ritenendo necessario un ulteriore approfondimento finalizzato allo studio di soluzioni alternative o corettive”. L’alternativa poteva essere l’istallazione di un impianto semaforico,bocciato dai partecipanti della conferenza perché avrebbe aggravato il traffico veicolare con l’effettivo aumento dell’inquinamento.

Però, proseguendo nella lettura della determina n° 132 di marzo 2015, non ci fu nessun esplicito dissenso della soprintendenza, e tutti gli enti partecipanti,o chiamati a partecipare, diedero l’assenso al progetto della rotatoria. Infatti, sempre nella stessa determina si da’ “atto che la presente determinazione sostituisce a tutti gli effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso, comunque denominato, di competenza delle amministrazioni convocate alla Conferenza stessa”.

Per concludere, dagli atti che si possono trovare sull’albo pretorio, sembra che, per realizzare questa rotatoria, mancherebbe solo l’approvazione della variante al piano urbanistico.

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