CISTERNA, L’EX ASSESSORE CARLETTI: “MANTINI NON MI AVREBBE MAI NOMINATO”

Carlo Carletti
Carlo Carletti

“Pro-memoria per i cittadini di Cisterna di Latina”, l’ex assessore Carlo Carletti scrive pubblicamente la sua versione dei fatti.

“Il Sindaco ha revocato un incarico che non avrebbe voluto nemmeno conferire. Nel mese di ottobre 2021, Valentino Mantini, eletto Sindaco, riunisce i rappresentanti delle liste di maggioranza per definire gli incarichi di Giunta, evidenziando che siano indicate persone con competenze specifiche per ricoprire i ruoli di Assessore.

I Consiglieri della lista “sempre Cisterna” hanno indicato il mio nome per l’assessorato alle politiche sociali. Tale designazione mi è giunta del tutto inaspettata, mai pensata ne concordata, in quanto nemmeno candidato alle elezioni. Trascorsi due giorni, ho ricevuto la visita del Sindaco Valentino Mantini, che mi ha chiesto di rinunciare all’incarico per far posto ad una figura femminile. Ho risposto che non vi sarebbero stati problemi per la rinuncia, se fosse stata concordata con coloro che avevano formulato la proposta. Nell’apposito incontro, i componenti della Lista, hanno confermato il mio nominativo, che presentava le competenze richieste dallo stesso Sindaco al sig. Lino Del Prete, che poteva aspirare ad un incarico di Assessore, in quanto secondo dei non eletti, il Sindaco, ha assicurato altro incarico, la nomina presso il CdA dell’Azienda Cisterna Ambiente.

La questione sembrava risolta, invece, il sig. Lino Del Prete, senza apparente motivo, non è stato nominato nel Consiglio di Amministrazione della Cisterna Ambiente, prima e seconda versione. Palese è apparsa, fin dai primi giorni, la marginalità del ruolo dei Consiglieri della Lista “Sempre Cisterna”, che mi hanno sempre sostenuto e alla quale sono grato per la fiducia accordatami. Personalmente, ricevuto il Decreto di nomina, ho rappresentato al Sindaco, l’esigenza di un minimo di organizzazione. Un computer dotato di sintesi vocale per operare in autonomia e di un supporto di una persona per almeno 3 ore al giorno per tre giorni la settimana, utile per la lettura dei documenti cartacei.

Esigenza derivante dal fatto di essere persona non vedente. Esigenza soddisfatta in ogni altro Ente pubblico o privato in cui ho precedentemente operato. Il Sindaco Mantini, si è detto impossibilitato ad assumere personale con l’art. 90, per affiancare gli Assessori a causa delle difficoltà economiche dell’Ente e che non avrebbe fatto eccezione alcuna. In questo contesto, anche privo del necessario sostegno, ho voluto ugualmente tentare di onorare il ruolo di Assessore per corrispondere alla fiducia accordatami dalla Lista “Sempre Cisterna”. Evitando di far pesare gli effetti della mia condizione sull’Amministrazione, sono ricorso all’insostituibile collaborazione di mia moglie, Giovanna Lucci, candidata e prima dei non eletti della Lista “Sempre Cisterna”. Positiva è stata la collaborazione offertami dagli operatori dei Servizi Sociali. Particolare accoglienza mi ha riservato la Dirigente, dott.ssa Giuliana Piccinini che, con empatia e professionalità, nel rispetto dei ruoli, ha improntato il necessario confronto, nel quale, i limiti propri della mia condizione, non si sono dovuti palesare.

Con professionalità e lealtà, sono stato introdotto nelle complesse dinamiche dei Servizi Sociali, che mi ha consentito di offrire il contributo di conoscenza ed esperienza, che mi appartiene, volto al miglioramento della qualità e quantità dei servizi erogati. In sinergia abbiamo operato per valorizzare e consolidare la struttura del Servizio Sociale già efficiente per competenze e professionalità, armonizzando le attività con il Distretto perché possa corrispondere con continuità alle esigenze dei cittadini tutti, indipendentemente dagli Assessori e dai Sindaci, che sono di passaggio tra un’elezione e l’altra. La vita amministrativa è andata avanti a compartimenti stagni, ognuno degli assessori si è occupato del proprio settore. Le componenti Partito Democratico e Conosco Cisterna, hanno deciso quasi tutto insieme al Sindaco, con l’esclusione dei Consiglieri e Assessori della Lista “Sempre Cisterna”, che spesso, sono venuti a conoscenza delle loro decisioni, dalla stampa.

Poi un giorno avvenne l’abbattimento del muro di cinta del Mulino di S.Antonio, del quale personalmente non ne conoscevo l’esistenza. Molti cittadini hanno protestato, fra i quali anche alcuni noti elettori del Partito Democratico. Anche mio figlio, Riccardo, di anni 55, ben al di fuori dalla mia tutela, si è unito alla protesta, postando sui media, accostamenti di simpatia del Sindaco verso i costruttori. Il Sindaco, ha convocato la Giunta e i Capo-gruppo della maggioranza, iniziando col dire che non era amico dei palazzinari. Poi, ha proseguito invitando il Capo-gruppo di 5 stelle, a smentire le dichiarazioni dell’ex Consigliera Regionale Pernarella, che aveva evidenziato le responsabilità dell’amministrazione per l’abbattimento del muro. Il Capo-gruppo Sarracino ha risposto che non avrebbe smentito alcuno e che se la demolizione fosse avvenuta rispettando le regole, un documento di maggioranza avrebbe potuto chiarire tutto. Successivamente la Capo-gruppo del Partito Democratico, Aura Contarino rivolgendosi al sottoscritto, mi ha addebitato, in qualità di Assessore, la responsabilità politica e morale di quanto pubblicato sui media da mio figlio. Avendomi ripetuto l’addebito senza che il Sindaco intervenisse, particolarmente adirato e offeso per l’evidente premeditato affronto, ho abbandonato la riunione, consapevole che non esistevano le condizioni per restare in quella compagine amministrativa.

Dai tempi della Magna Grecia, viene insegnato che le colpe dei padri non possono ricadere sui figli e viceversa. Evidentemente in alcuni dirigenti del PD, l’aggiornamento del pensiero tarda ancora ad affermarsi. Già deluso per non essere stato messo nella condizione di operare con gli strumenti idonei alla mia condizione come prevedono le vigenti normative, disconosciute proprio dal Sindaco, già dirigente regionale, della Sanità e delle politiche sociali e dell’inclusione, che ben conosce le problematiche connesse alla cecità, per aver anche svolto la sua tesi di laurea in sociologia sul tema della disabilità visiva, ho compreso, che era giunto il momento di lasciare, anticipando di un mese gli avvicendamenti già previsti. Con amarezza ho preso atto come il potere possa trasformare le persone, rendendole irriconoscibili negli atti e nei comportamenti. Ho compiuto il gesto di mostrare la mia sopraggiunta lontananza dal Sindaco e dal gruppo di potere che lo circonda, sedendo dalla parte del pubblico. La riconosciuta correttezza con la quale ho svolto l’incarico, gli attestati di solidarietà e di stima mi fanno comprendere che mi sono posto dalla parte giusta”.

Così, in una nota pubblica su Facebook, Carlo Carletti.

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