Cisterna Ambiente, un lungo documento del Presidente pro tempore, Giorgio Libralato, spiega imbarazzanti retroscena
Revocato l’incarico dal Sindaco Valentino Mantini, l’azienda speciale di Cisterna che si occupa di servizi rilevanti quali quello dell’igiene urbana e del cimitero aspetta di conoscere il suo futuro.
Intanto, Libralato, tecnico e ambientalista, defenestrato dal primo cittadino con un decreto che stabilisce di come il Presidente della Cisterna Ambiente avrebbe “assunto decisioni senza il dovuto processo consultivo con le altre due componenti del Consiglio di Amministrazione, intaccando la collaborazione e la fiducia reciproca e compromettendo il corretto funzionamento del Collegio, atteso che le dimissioni di una componente del Consiglio di Amministrazione sono motivate in ragione dell’impossibilità di poter dare attuazione ai compiti assegnati per forti contrasti con la figura del Presidente”.
Un aspetto che lo stesso Libralato mette in discussione poiché spiega che la maggior parte delle iniziative non solo sono state concordate con l’assessore all’ambiente, Marco Capuzzo, la cui delega è tornata nelle mani del Sindaco, e dallo stesso approvate, ma addirittura richieste dall’assessore. “Mi sembra evidente che ci sia qualche dissonanza importante tra assessore e il sindaco. O non gli hai mai detto nulla oppure quale altra motivazione ci può stare? Senza contare che la maggior parte delle iniziative che sono state richieste dall’assessore all’ambiente, da quello che ho capito, gliele ha chieste il sindaco, sono tutti aspetti che avrebbero dovuto chiarire in maggioranza”.
Tuttavia, nel corposo dossier inviato da Libralato ai consiglieri comunali, oltreché a una dettagliata ricostruzione degli aspetti interni ed esterni alla Cisterna Ambiente, si fa menzione di uno strano incontro avvenuto a maggio scorso, probabile la data spartiacque che ha segnato il destino del Presidente.
“Il presidente – si legge nel documento redatto da Libralato a favore di consiglieri comunali e assessori – chiedeva ed otteneva due incontri (ad agosto e settembre) senza ricevere quanto atteso. Avrebbe voluto consegnare anche la documentazione delle attività in corso, proposte ma tale documentazione non veniva acquisita.
La gestione della questione, dall’incontro di maggio con alcuni esponenti della Giunta, ha prodotto il blocco o la riduzione o il condizionamento, appunto da maggio della politica all’Azienda Speciale con inevitabili ripercussione sulla gestione, che rischiano di bloccare tutte quelle attività di bonifica e correzione di pratiche sbagliate e scorrette che il Segretario Generale definisce “illegittime e giustificate con la banale motivazione “perché si è sempre fatto così Ma bisogna correggerle!”. Infatti sia i Dipendenti che le OOSS temono che un’eventuale sostituzione di questo CdA e, di conseguenza del DG, che, a partire dal Presidente ha proposto e approvato numerosi atti in favore dei diritti sindacali e previdenziali, sulla sicurezza, si ritorni a pratiche scorrette e antisindacali. Inoltre costringendo continuamente in questa perenne incertezza i componenti del CdA e del DG disperdono molto tempo ed energie che invece dovevano essere dedicate al miglioramento dei servizi“.
“Nell’incontro di maggio – continua Libralato – il CdA e il DG sono stati convocati in una riunione con alcuni esponenti della Giunta, cui ha partecipato anche il titolare della maggiore (o comunque molto attiva) impresa di costruzioni locale, di cui non si è spiegata la presenza e che ha effettuato un intervento completamente fuori luogo. In questo incontro, dopo i saluti il Sindaco si è allontanato. Questa riunione è stata un susseguirsi di attacchi verbali deplorevoli cui non è stata data ai componenti del CDA e del DG la possibilità di alcuna replica che poteva significare, forse, una volontà di interferire, in modo inappropriato della parte politica con una illegittima ingerenza?“.
“Un componente della giunta si è espresso in modo fuori luogo e contesto, come sarebbe poi avvenuto in altre occasioni, secondo quanto sarebbe stato riferito. Nell’occasione, per esempio, non ammetteva che venissero espressi pensieri e punti di vista diversa tra i componenti per poi pretendere decisioni all’unanimità, contrarie allo Statuto e forse anche ai principi costituzionali e forse democratici“.
Un clima ostile di cui, alla fine dell’anno, si è visto solo l’epilogo, non proprio lineare e degno in ragione dello spettacolo offerto dalla politica.