Dopo l’ordinanza sindacale per lasciare aperto il varco sul sentiero “Moravia” a Sabaudia, è arrivato l’esposto della società proprietaria
“Leggo che, come prevedibile e previsto, è stato presentato esposto a tutte le Autorità e alla Procura da parte della società proprietaria della abitazione di Sabaudia oggetto dell’Ordinanza del Sindaco dei giorni scorsi che imponeva l’apertura del passaggio pedonale con l’arenile sito all’interno della proprietà”. Lo scrive, in una nota, il consigliere comunale d’opposizione a Sabaudia, Maurizio Lucci.
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“L’esposto – continua Lucci – si basa evidenziando una violazione di diritti soggettivi quali benessere psico-fisico dentro la propria proprietà, diritto alla privacy e innescherà inevitabilmente l’ennesimo contenzioso a carico del Comune di Sabaudia che potrebbe allargarsi a macchia d’olio se vi aderiranno altri proprietari. Come ex Sindaco e attuale Consigliere Comunale, pur sostenendo e ribadendo convintamente che vada garantito l’accesso al pubblico arenile, reputo l’Ordinanza un provvedimento amministrativo inidoneo per affrontare l’annosa questione“.
“Per precisare. L’ordinanza di un Sindaco deve essere emessa ottemperante agli artt. 50 e 54 del D.lgs n.267 del 2000 e contempla che tutte le motivazioni da addurre alla stesura quale: Il potere sindacale di emanare ordinanze contingibili e urgenti ai sensi degli artt. 50e54 del TUEL richiede la sussistenza di una situazione di effettivo pericolo di danno grave ed imminente per l’incolumità pubblica, non fronteggiabile con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva, debitamente motivata a seguito di approfondita istruttoria. I provvedimenti sono preventivamente comunicati al Prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione”.
“Per quanto sopra esposto rilevo che l’apertura del sentiero Moravia presenti carenza di motivazione per giustificare lo strumento dell’Ordinanza scelto dal Sindaco Mosca. In passato anche l’ex Sindaco Bellassai utilizzò la stessa procedura dell’Ordinanza ed un ricorso al Tar annullò l’esecutività e la Procura stessa intervenne in passato sull’apertura dei varchi senza ottenere successo. Nelle scelte e nelle decisioni amministrative devono trovare sempre via preferenziali gli strumenti ordinari di amministrazione attiva, quali: l’approvazione del nuovo P.U.A. (piano di utilizzazione arenile) che avrebbe regolato accessi al mare vecchi e nuovi, passarella/e per disabili e nuovo stabilimento con spiaggia fruibile da persone disabili. Una volta approvato, con l’aggiornamento dei pareri di Parco e Regione in parte già acquisiti, diventava esecutivo a tutti gli effetti ( quindi giuridicamente inattaccabile) come un piano regolatore e particolareggiato”.
“La strada per garantire gli accessi al pubblico arenile – conclude Lucci – non passa attraverso la procedura di Ordinanze estemporanee, che hanno più una valenza mediatica, ma attraverso gli strumenti dell’Amministrazione ordinaria come quello di velocizzare e impegnarsi per arrivare all’approvazione dello strumento di urbanistica sopra citato”.