CHIESTE LE CONDANNE PER IL COMMANDO CHE TENTÒ DI UCCIDERE L’IMPRENDITORE: PROVÒ A VENDICARSI DEL BOSS

Chieste le condanne per mandanti ed esecutori del tentato omicidio dell’imprenditore che, in seguito, tentò di vendicarsi

13 anni di reclusione per Emiliano Francavilla, considerato ideatore e promotore dell’azione delittuosa, nonché fratello del boss Antonello, 12 anni di reclusione per Giuseppe Sonnino, 11 anni e 8 mesi per Antonio Lanza, incensurato e figlio di Mario Lanza, rispetto alla cui posizione sono stati chiesti undici anni come per Michele Ragno. Infine, chiesti 10 anni e 8 mesi per Giovanni Consalvo, incensurato e genero di Emiliano Francavilla.

Sono queste le condanne chieste dal sostituto procuratore della Repubblica e pm della Direzione Investigativa Antimafia pugliese, Carmela Bruna Manganelli, nel processo con il rito abbreviato nei confronti dei sei soggetti arrestati il 22 luglio 2022 nell’ambito del tentato omicidio dell’imprenditore edile Antonio Fratianni, che sarebbe stato compiuto la sera di domenica 26 giugno dello stesso anno nei pressi del casello autostradale della zona industriale di Foggia.

Un agguato che, per gli inquirenti, è aggravato dal metodo mafioso mafioso. Il tentato omicidio si lega irrimediabilmente al territorio di Nettuno in quanto il fallito attentato è scaturito dall’episodio per cui l’imprenditore Antonio Fratianni tentò di vendicarsi del boss Antonello Francavilla.

Il 2 marzo 2022, infatti, il boss Antonello Francavilla, trasferitosi a Nettuno, fu oggetto di un agguato nella sua abitazione, sul litorale laziale, dove rimase ferito anche il figlio 15enne e per il quale nell’agosto dello stesso anno fu arrestato  l’imprenditore edile di Foggia, Antonio Fratianni, che proprio il giorno successivo all’agguato, si era recato presso gli uffici della sezione operativa della Dia di Foggia per denunciare di essere vittima – da molti anni – di estorsione da parte di Antonello Francavilla. Solo un mese prima, a Nettuno, lo avrebbe minacciato puntandogli un coltello alla gola e dandogli un ultimatum di 15 giorni che sarebbe scaduto qualche giorno dopo l’agguato.

Un episodio che lo stesso Fratianni aveva confermato agli inquirenti anche il 26 giugno 2022, giorno in cui Emiliano Francavilla e altri sodali avrebbero dovuto ucciderlo nei pressi del casello autostradale della Zona Industriale, episodio a causa del quale ora sono state chieste le condanne a loro carico.

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