CHI HA UCCISO A SEZZE LA GIUNTA DI RAIMO?

In alto a sinistra il consigliere PD Giovanni Bernasconi, in basso a sinistra il consigliere di maggioranza di Sezze futura Enzo Polidoro (fonte ilsetino.it) e a destra il Presidente del Consiglio Enzo Eramo (PD)

Fino alle 21.00 sono stati ieri a consultarsi i maggiorenti del PD senza tuttavia trovare una risoluzione alla crisi. La riunione si era chiusa rinviando ogni eventuale decisione all’indomani, ma dopo una settimana di negoziazioni Sergio Di Raimo una propria scadenza, senza comunicarla al resto del Partito, se l’era data: ore 24 di venerdì 21 giugno. 

IL FULMINE A MEZZANOTTE

A mezzanotte è arrivata la PEC al Segretario comunale Clorinda Storelli in cui il sindaco Sergio Di Raimo annunciava le proprie dimissioni individuando la causa nel “periodo di riflessione che doveva portare tutti i protagonisti in campo ad assumere un atteggiamento di maggiore responsabilità” che “ha portato invece ad un gioco di tiro alla corda con l’inevitabile conseguenza”.

Sergio Di Raimo (PD), sindaco di Sezze dal 2017

COMMISSARIAMENTO O RITIRO DELLE DIMISSIONI?

Il PD setino si è chiuso in uno strettissimo riserbo, non parla e tace, scosso dalla decisione inaspettata di Di Raimo. Salvatore La Penna, il consigliere regionale di Sezze, fino a poco tempo fa segretario provinciale del partito, non rilascia dichiarazioni. La destabilizzazione deve essere tanta, senza considerare che il PD, nella roccaforte pidina sui Lepini, non ha un segretario comunale. Insomma, la situazione del partito non è delle migliori, tanto per rimanere sul velluto. 
Ora il sindaco ha 20 giorni da oggi davanti a sé per ritirare le dimissioni; si ricordi come nel 2012 anche Andrea Campoli (2007-2017) rassegnò le dimissioni per poi tornare sui propri passi. Questa volta, però, la crisi, insorta in occasione del ritiro delle deleghe agli assessori dopo l’approvazione in Consiglio del rendiconto consuntivo (28 maggio scorso), sembra avere carattere definitivo.

CHI È IL COLPEVOLE?

Qualora Di Raimo lasciasse trascorrere le tre settimane dando carattere definitivo alle proprie decisioni, cosa avverrebbe? Il Comune verrebbe commissariato per un anno e si tornerebbe alle elezioni entro il giugno 2020. A questo punto si tratta di individuare i responsabili dell’uccisione politica della Giunta. Chi ha tirato troppo la corda in fase di trattative per il “rimpasto”?

PRIMO IMPUTATO: GIOVANNI BERNASCONI

La crisi era stata aperta il 30 marzo scorso in occasione dell’approvazione in Consiglio del bilancio preventivo triennale 2019-2021 quando Giovanni Bernasconi, figura trasversale alle correnti interne al PD setino, aveva chiesto l’azzeramento della Giunta. Nelle settimane successive il consigliere si era trincerato in un silenzio che aveva qualcosa quantomeno di sospetto. Durante questa settimana di ripetute riunioni degli iscritti del PD, pare che Bernasconi abbia più volte rifiutato un ruolo in Giunta nonostante Di Raimo lo avesse spronato ad assumersi le proprie responsabilità. I suoi detrattori gli imputano la frase: “….adesso ve la vedete voi!”. L’accusa richiede come pena massima lo scioglimento della Giunta, un anno di commissariamento del Comune, l’esclusione di Bernasconi da un’eventuale candidatura a sindaco del centrosinistra e l’obbligo d’ora in poi di assumere incarichi esecutivi qualora gli venga richiesto.

Il consigliere Bernasconi ostenta un ghigno nella fase più critica della crisi di Giunta

SECONDO IMPUTATO: ENZO POLIDORO

Il consigliere del gruppo “Sezze Futura”, il medico dell’ASL, Enzo Polidoro, ha gravi responsabilità nelle dimissioni del primo cittadino. Già in occasione della paventata destituzione del Vicesindaco e Assessore ai lavori pubblici Antonio Di Prospero, a seguito della distruzione del parchetto di Sant’Isidoro, ha fatto sapere al Sindaco che in caso fosse stato rimosso “Tonino”, sarebbe passato all’opposizione portando con sé Senibaldo Roscioli e Mauro Calvano (non è certo che nel pacchetto ci fosse anche Alessandro Ferrazzoli). Pare inoltre che di fronte all’ipotesi appoggiata da Di Raimo di immettere in Giunta Armando Uscimenti (moscardelliano), Giovanni Bernasconi (piddino fuori dalle correnti) e Francesca Barbati (vicina al Presidente del Consiglio Comunale setino Enzo Eramo) il dottor Polidoro si sia opposto. 

POLIDORO RESPONSABILE DI COLLABORARE CON IL NEMICO

Ancor più deprecabile il fatto che, prima del 26 maggio, il candidato alle europee della Lega, il latinense commercialista Matteo Adinolfi, avesse trovato in Polidoro il proprio interlocutore per la campagna elettorale da affiancare al coordinatore setino Roberto Reginaldi. Ai 1100 voti raccolti da Adinolfi in tutta Sezze avrebbero contribuito anche Roscioli, Calvano e Di Prospero. Si narra che per questo comportamento la sera del 26 maggio il consigliere comunale Armando Uscimenti, fedelissimo di partito (PD), stesse per venire alle mani con il medesimo Polidoro. L’accusa chiede l’adesione ufficiale di Polidoro alla Lega e la fuoriuscita immediata e definitiva da ogni schieramento o coalizione di forze riconducibile all’area politica del centrosinistra. 

Il medico dell’ASL nonché consigliere di maggioranza Enzo Polidoro (foto da ilsetino.it)

TERZO IMPUTATO: ENZO ERAMO

Forse il maggior responsabile dello sfascio della maggioranza è proprio il Presidente dell’Aula “Di Trapano”. Dalle “primarie” vinte da Di Raimo nella primavera 2017 pare che abbia sempre boicottato il primo cittadino. Un esempio su tutti? Quando le consigliere Federica Fiorini, presidente della Commissione cultura, e Marzia Di Pastina, presidente della Commissione attività produttive, hanno un emesso una nota congiunta in cui si accusava la Giunta di cattiva organizzazione della Sagra del Carciofo (14 aprile scorso). Entrambe sono riconducibili all’area di Eramo e, in quell’occasione, il Presidente avrebbe agito sotto mentite spoglie muovendo accuse pretestuose. Solo qualche giorno dopo, l’intero gruppo del PD, Eramo e Uscimenti inclusi, sarebbe uscito allo scoperto con un comunicato in cui si esortava il sindaco a ridurre la propaganda ed accelerare sull’adozione di atti concreti.

Il Presidente del Consiglio Enzo Eramo a fianco al sindaco di Latina Damiano Coletta

LEGA E FORZA ITALIA: CHI È IL LEADER?

L’accusa chiede per Enzo Eramo la condanna a candidarsi sindaco a capo di una coalizione di centrosinistra (allargata a Sezze Bene Comune di Rita Palombi), nonostante la difficilissima situazione finanziaria, di non cercare improbabili alleanze con sedicenti e improvvisate liste civiche ed accettare infine l’alto rischio di un’eventuale sconfitta elettorale contro le forze del centrodestra nella primavera 2020. A tal proposito il centrodestra potrà contare alle prossime elezioni sull’alleanza Lega, Forza Italia e civiche. In questa coalizione confluiranno Paride Martella, Serafino Moraldo, Giovan Battista Moraldo, Reginaldi e Polidoro. Ma chi sarà il leader della coalizione? Chi dice che un’eventuale candidatura di Reginaldi a sindaco possa esser ben vista sia da Forza Italia che da Polidoro è un folle. 

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