CDA ACQUALATINA, I SINDACI “DEM”: “DA FDI UNA FORZATURA ISTITUZIONALE: ERRORE OCCUPARE TUTTO”

CDA Acqualatina, i Sindaci Dem: “Forzatura istituzionale ed errore politico l’occupazione di tutti gli spazi da parte di Fratelli d’Italia. Segnale negativo rispetto alle grandi sfide del futuro su gestione del servizio idrico”

Dopo una riflessione condivisa con la maggior parte dei sindaci dei comuni soci della parte pubblica di Acqualatina, abbiamo ritenuto di non partecipare alle votazioni per l’elezione del nuovo Consiglio di amministrazione e del nuovo collegio dei revisori di Acqualatina.

Di fronte alle urgenti e decisive sfide che riguardano il futuro della gestione del servizio idrico sarebbe stato necessario un meccanismo di larga condivisione della governance da parte dei soci pubblici. L’occupazione di tutti gli spazi da parte dei candidati espressi e sostenuti quasi esclusivamente dai sindaci di Fratelli d’Italia e l’indisponibilità al ragionamento rispetto ad ogni ipotesi di un’intesa istituzionale più larga hanno reso inutile lo sforzo che abbiamo cercato di mettere in campo teso a coniugare qualità delle scelte sul management e rappresentatività dei territori.

Così come già sostenuto riguardo alle ipotesi di modifiche statutarie in seno all’Ato4 tese a concentrare il potere decisionale in maniera esclusiva nelle mani di pochi grandi Comuni, ribadiamo la centralità dei territori in tutte le loro articolazioni e stigmatizziamo l’approccio attraverso il quale si è arrivati ad esprimere tutte le cariche apicali societarie con un’intesa che ha riguardato una minoranza numerica di comuni soci, facendo unicamente leva sul possesso di quote azionarie.

Per noi rimane prioritario lavorare, in seno all’assemblea dei soci e nella conferenza dei sindaci dell’Ato 4, per il raggiungimento di obiettivi fondamentali: il miglioramento della qualità del servizio idrico; gli investimenti in innovazione, digitalizzazione e nel contrasto al fenomeno delle perdite fisiche e della dispersione idrica senza ulteriori incrementi tariffari; l’adozione di misure volte a ridurre i rischi di condotte contrarie ai principi di legalità e tese alla tutela della sicurezza sul lavoro; la valutazione della sostenibilità economica  e giuridica  di un eventuale percorso di trasferimento della quota privata alla parte pubblica con relative predisposizioni delle conseguenti modifiche statutarie.

In continuità con il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi anni opereremo, con autonomia e rigore, per il miglioramento della qualità del servizio idrico con una particolare attenzione alle fasce svantaggiate di utenza e a un principio di equità negli investimenti per i territori.

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